Mentre scrivevo il titolo di questo post mi sono resa conto che sono arrivata al centesimo MANGIA CIO’ CHE LEGGI! Che felicità, vuol dire che in tutto questo tempo ho letto almeno 100 romanzi di cui valga la pena parlare e…mangiare! Sono anche molto contenta di abbinarlo al libro di Naike Ror, autrice che stimo molto.
366, forse è un po’ diverso dal suo solito genere, ma tornare a Derry e ritrovare vecchi amici, vivere la storia si Isabel in prima persona è stato ugualmente bello come essere travolta dalla suspense della serie RUDE. Questo spin off di Usheen è una vera e propria favola , un risarcimento per Donal per tutta la sofferenza provata e la delusione del passato, una storia di speranza, d’amore semplice ma grande e vera come può essere nella vita di tutti noi.
Una storia di amicizie consolidate e di famiglia.
Isabel è un esempio per tutte noi, riesce a cambiare la sua vita, a crescere i suoi figli con fierezza e dignità e ad innamorarsi, ad essere donna oltre che madre.
Ci sono diversi piatti citati nella storia, ma per me solo due sono significativi ai fini della storia. Uno è il Bacon broth, punto di svolta in cui Isabel e Donal hanno rotto un po’ il ghiaccio tra loro, dove hanno iniziato a punzecchiarsi e Isabel a prendere coraggio verso Donal; l’altro riguarda invece il rapporto tra Donal e i figli di Isabel, Connor e Tara, ovvero i waffle per la colazione dolce.
Ora vorrei dirvi di più ma rischio di cadere nello spoiler, se volete sapere e capire leggetevi il libro!
Siccome di ricette per i waffle, sul blog ne trovate parecchie, ho voluto dare un’impronta Irish, magari non adatta alla colazione di Tara ma sicuramente a quella di Donal!
INGREDIENTI per 8 waffle quadrati:
- 1 tazza di farina
- 1 uovo
- 1 cucchiaino di lievito per dolci
- un pizzico di sale
- 1/4 di tazza di latte
- 1/2 tazza di Guinnes
- 3 cucchiai di burro morbidissimo
- zucchero a velo, fragole e crema di cioccolato per servire a piacere
SINOSSI E LINK D’ACQUISTO
Donal sospirò contrariato.
«Senti Isabel.» Sbottò. «Potremmo nasconderci dietro a “Mille altri dieci argomenti da evitare al primo appuntamento”, ma la verità dei fatti è che siamo impediti in queste cose. Non…» si fermò alla ricerca delle parole. «Io non sono uno da gesti eclatanti, colpi di scena romantici e, a peggiorare la situazione, ammetto di avere una pessima tempistica negli approcci. Potrei andarmene, certo, però rimarrei con il rimorso di non aver almeno provato a baciarti.» Isabel lo guardava, immobile, silenziosa. Quel discorso era pericolosamente ambiguo. «Se ti dico questo è perché ho come il presentimento che se facessi un passo verso di te, tu potresti urlare e non è la reazione che vorrei provocarti.» Isabel lo guardò ancora. «Ovviamente con questo non voglio dire che ogni volta che mi avvicinerò a te vorrò baciarti, ma stasera l’intenzione era quella e, magari, sapere cosa ne pensi renderebbe tutto questo meno… ridicolo.»
«”Ridicolo”?» Ripeté lei.
«Abbastanza.» Isabel percepì l’imbarazzo di Donal e si sentì per la prima volta al suo stesso livello.
«Hai ragione Donal, siamo impediti.» Si sorrisero. «Non vorrei essere intimorita dalla tua presenza e ti giuro che le mie reazioni sono spontanee. Forse avrei dovuto indossare dei tacchi per sentirmi meno piccola accanto a te.»
Donal tornò a guardarla proprio come prima che lei sgattaiolasse via.
Isabel capì che quello era un momento che non voleva perdere, così, stringendo forte l’orlo del suo cappotto, attese che lui si avvicinasse.
«Sicura che non urlerai?» Le domandò.
Lei annuì.
Lui fece un primo passo, poi un secondo e Isabel chiuse gli occhi. «Respira, altrimenti invece che baciarti mi toccherà farti la respirazione bocca a bocca.» Isabel ridacchiò e finalmente Donal la baciò.
Questa è la favola di Donal e Isabel.