Questo piatto unisce due preparazioni, oltre che prodotti tipici, di due regioni a cui sono affezionata la Campania e la Sicilia.
Le zite, tipico formato di pasta molto in uso nella cucina meridionale, sono condite con la scarola riccia alla napoletana, vale a dire saltata in padella con olive, capperi, uva passa e pinoli; ma invece di aggiungere i pinoli, ho alla fine spolverato il piatto con la Conza pantesca, conosciuta grazie a Rossella.
La Conza è un tipico condimento dell’isola di Pantelleria a base di mollica di pane tostato, mandorle tostate a cui possono essere aggiunti altri ingredienti come erbe aromatiche, formaggio ecc..; può essere utilizzata sulla pasta, sulle verdure, sul pesce e dona quel tocco in più al piatto.
Ingredienti:
350 g di zite
1 cespo di scarola riccia
50 g di olive verdi denocciolate (sarebbe meglio quelle di Gaeta)
40 g di uva passa
10 g di capperi
2 filetti di alici sott’olio
1 spicchio d’aglio
1 peperoncino
olio extravergine di oliva
sale
Preparazione:
Si mette ad ammollare in acqua calda l’uva passa.
Si monda la scarola, si lava bene. In una larga padella si fa imbiondire l’aglio con il peperoncino, filetti di alici in olio extra vergine di oliva. Si mette la scarola, si copre e si lascia appassire un po’, poi si aggiungono le olive tagliate a rondelle, i capperi dissalati e l’uva passa, si continua la cottura.
Nel frattempo si porta ad ebollizione l’acqua per la pasta. Si spezzano le zite in due e si fanno cuocere, una volte cotte si scolano e si mettono nella padella con la scarola si saltano. Si servono e si aggiunge su ogni piatto la Conza.
Conza Pantesca
Ingredienti:
100 g di mollica di pane ridotta a piccolissimi pezzi
50 g di mandorle tostate
origano (mia aggiunta)
1 peperoncino
2 cucchiai di pecorino grattugiato
olio extra vergine di oliva
sale
Preparazione:
Si fa tostare la mollica di pane in padella calda, si aggiungono le mandorle tostate e tritate , il peperoncino e un pizzico di sale. Si fa tostare fino a che diventa dorato. Si toglie dal fuoco e si aggiunge pecorino grattugiato, l’olio extra vergine di oliva, e nel mio caso l’origano.
Si mantiene per alcuni giorni in un contenitore.