WONDER MOTHER IN REAL LIFE {LPDA FOR SHOWROOMPRIVE.IT}

Essere Madre-Moglie-Imprenditrice di se stessa ai giorni nostri è un’ardua impresa. Ai tempi di mia Madre e di mia Nonna era tutto più semplice nonostante le minori risorse. C’era meno corsa e rincorsa.
I bambini crescevano in libertà giocando per le vie del quartiere a nascondino, un-due-tre-stella, le belle statuine. I maschi con le figurine e le biglie e le femmine a “mamma e figli” (Vi prego non ditemi che non giocavate alla mamma che “tiene in riga tutti i figli” -alias amichette e cuginette- perché altrimenti mi cade un mito!) o a interpretare gli idoli dei cartoni animati. I personaggi femminili più quotati ai miei tempi erano: l’Incantevole Creamy, Jem e le Holograms, Occhi di gatto e Ransie la strega; non entrerò nei dettagli di un episodio accadutomi in tenera età, ma sappiate che nell’Estate dell’89, Io e le mie cugine ci travestimmo e truccammo come l’intero gruppo di Jem e le Holograms rovinando i trucchi di mia madre con una punizione che difficilmente scorderò finché campo!.
Ma Vi ricordate quando la mamma si affacciava dalla finestra mentre giocavate per strada e Vi diceva che era ora di rientrare?…L’eco delle voci delle mamme affacciate alle finestre a poco a poco echeggiava in tutta la strada quasi fosse una sinfonia mammesca o il richiamo del capo-branco ai suoi cuccioli.
E poi si andava a scuola da soli, e al catechismo da soli. Si indossava di buon grado quello che la mamma ti forniva, almeno fino alle medie. Della tv ti importava ben poco, una mezz’ora di cartoni al giorno era più che sufficiente, correre fuori a giocare all’aperto era molto più allettante.
Le coppie stavano insieme in maniera più armoniosa, molte meno insidie e distrazioni a poterli separare.
Le donne senza discriminazioni da parte delle altre amiche e parenti, potevano scegliere di fare la “MADRE” a tempo pieno, senza rischiar di essere additate ed etichettate come quella che non ha voglia di lavorare, come se fare la madre non fosse un lavoro, il più difficile del mondo aggiungerei…
Certo c’erano molti meno privilegi, molta meno tecnologia, con tutti i pro e contro del caso…
Oggi invece è molto diverso.
I bambini non crescono più per le strade del quartiere, se vogliono fare un giro in bicicletta li si accompagna e si sta lì a monitorarli, perché le auto sfrecciano così veloci che bisogna avere 100occhi. Si gioca ancora a nascondino, un-due-tre-stella e alle belle statuine, ma nel cortile di casa, sempre che si abbia il privilegio di averlo un cortile, altrimenti nella propria cameretta. Gli idoli dei cartoni sono cambiati, ci sono i MyLittlePony (la veste moderna e fashion dei Mini Pony dei miei tempi), c’è Peppa Pig, Violetta e Sam il Pompiere…per fortuna la Disney continua a produrre cartoni animati e film per l’infanzia che ancora guardo insieme ai miei bambini. Ad una certa ora non si sentono più le voci delle mamme echeggiare nel quartiere al suon di:

è pronto!. A tavola!. Su forza a lavarsi prima che tuo padre torni da lavoro!. Ti dovrò mettere in lavatrice! (quest’ultima era mia madre!).  

basta semplicemente andare a bussare alla porta della cameretta…un po’ triste non trovate?. 
Oggi a scuola non si va più da soli, troppi pericoli; ci si va esclusivamente accompagnati dalla mamma e dal papà o dalla Tata…forse in qualche piccola comunità montana si gode ancora di questo privilegio. I bambini che vanno al catechismo e all’oratorio si contano sulle dita delle mani, una partita con il videogioco più all’avanguardia è decisamente più allettante. Si sceglie da soli come vestirsi sin da piccoli e lo spasso più grande è la tv, il tablet ecc…
Le coppie scoppiano ancor prima di accoppiarsi e le Donne che scelgono di esser Madri lavorando contestualmente da casa, vengono marchiate a fuoco come “quella che fa quel qualcosa di inspiegabile, ma non si capisce bene cosa, di certo non è un vero lavoro”.

Quanto fatica si fa ad essere una “giovane Madre all’antica” che rema controcorrente…

QUESTO MIO POST NON VUOLE ESSERE UN POST DI RIMPIANTO DEI BEI TEMPI CHE FURONO DEMONENDO LA SOCIETA’ ATTUALE, BENSI’ UN’ODE ALLE MAMME DEI GIORNI NOSTRI CHE ARRANCANO NEL DESTREGGIARSI IN UNA COMUNITA’ SOCIALE SEMPRE PIU’ ESIGENTE…
Non starò qui a darVi consigli sul come fare la Madre lavorando da casa, non mi annovero certe capacità, trovo che ogni Donna sia speciale a modo suo…piuttosto vi racconterò quella che è stata la mia esperienza, la dura strada che ho dovuto intraprendere per trovare l’equilibrio attuale. 
Scegliere di lavorare da casa e diventare Imprenditrice di me stessa coniugando passione e lavoro è stata una scelta difficile e ardita. Sarebbe stato più comodo e “sicuro” tenersi il lavoro da impiegata con lo stipendio fisso, ma la verità è che mi mancava qualcosa, la mia creatività repressa era diventata una sorta di bomba ad orologeria. Per il mio bene e quello dello mia famiglia era arrivato il momento di prendere una scelta significativa…inutile girarci intorno – è una chiacchierata virtuale “Real” questa, e Reali saranno le mie dichiarazioni – la verità è che una Donna non soddisfatta si porta appesa al collo una zavorra troppo pesante che può rompere i più consolidati equilibri.
Quando ho intrapreso questo percorso ero già Mamma bis, Giada non aveva neppure 5 anni e Christian poco meno di 1 anno. Inizialmente oltre a mio marito, nessuno comprendeva il perché della mia scelta, continuavano a chiedermi: “Cos’è che fai? Ma stare da casa dietro un monitor di un computer non è mica un lavoro?” (seguito immancabilmente da sorrisetti irriverenti che lasciavano trasparire meeting di pettegolezzi fatti alle mie spalle)…ho tenuto testa alle critiche, critiche che quando arrivavano (e arrivano) da persone molto vicine, le ritenevo (e ritengo) ancora più patetiche; ma non ho lasciato che tali frecciatine mi intaccassero, anzi, ho tratto giovamento da tali bassezze che mi hanno resa più forte.  
Oggi posso ritenermi soddisfatta del percorso fatto e di ciò che sto raccogliendo dopo aver tanto seminato. La chiave di tutto? Non arrendersi mai, essere autocritici pur volendosi bene profondamente, fissarsi un obiettivo, e poi due, e poi tre, andando avanti imperterriti con motivazione e determinazione, restando se stessi, creandosi un proprio stile, senza mai lasciarsi influenzare dai commenti negativi altrui, commenti negativi che quando arrivano devono farvi scattare una molla interiore: chi non Vi comprende e accetta non fa per Voi, voltate pagina e circondatevi solo di persone che vi apprezzano realmente. 
Andate avanti restando concentrate sulla meta da raggiungere, e sì, sarà un peccato perdere delle persone strada facendo – ma come recita il proverbio “Quando la gatta non arriva al lardo dice che puzza” – e allora Vi chiedo: siete davvero sicure di volervi accompagnare da gatte che dicono che puzzate solo perché loro non hanno avuto la stessa Vs tempra e ancora passano le loro giornate a piangersi addosso aspettando che la divina provvidenza gli regali il lavoro dei loro sogni? La risposta è NO! VogliateVi bene, allontanate da Voi le persone negative! Circondatevi solo di positività. Dalle persone costruttive e non distruttive può nascere solo bellezza e voglia di far bene. La positività attira sempre e solo altra positività.
Bisogna cercare il miglioramento sempre non adagiandosi, instancabilmente, studiare per accrescere le proprie competenze nel settore specifico che si è scelto, non si finisce mai di imparare – è una frase fatta, ma estremamente veritiera.
Adoro questi aforismi che sento profondamente miei: Siate sempre più gentili del dovuto / E’ vietato calpestare i Sogni / Pensa in grande…diceva Walt Disney:

Se puoi sognarlo, puoi farlo.

Oggi, a scapito di mille pregiudizi posso asserire a gran voce che sono una Mamma che da casa svolge con serenità il LAVORO di foodwriter, foodphotographer e blogger.
Scrivo giorno per giorno il mio percorso lavorativo in base alle mie esigenze e la mia onestà morale ed intellettiva, innaffio le mie passioni con la dovizia con cui si innaffia una piccola piantina volenterosa di crescita.
Certo, essere Madre lavorando da casa comporta molto sacrificio, molto più sacrificio di quando la mattina esci di casa per andare in ufficio. Io le ho testate entrambe le strade e so di cosa parlo. Lavorando da casa ci vuole poco ad arrivare a fine giornata senza aver prodotto nulla, si fa presto a rimandare un qualcosa al giorno dopo ritrovandosi poi con una valanga di lavoro arretrato; magari oggi rimandi perché ti sei fatta prendere dalla necessità di andare a fare la spesa, ma pensateci bene, quando si lavora fuori casa la giornata è ripartita in 4-6-8 h ore di lavoro fuori casa e la gestione familiare, della spesa, delle compere, delle bollette da pagare, delle attività dei bambini è fissata in momenti in cui siete libere dal lavoro; lavorando invece da casa e non avendo paletti, non ci sono momenti specifici per fare una cosa o l’altra, dunque l’unica chiave di successo è l’organizzazione (pena il fallimento su tutta la linea con conseguente ritorno al lavoro in ufficio)...sapete qual’è il mio secondo nome? Miss Planning! Organizzo le mie giornate stilando liste “d’attacco”! Mi aiuta, mi  aiuta tantissimo, avere sott’occhio l’elenco di cose da fare mi permette di  non “perdermi”.

Le mie giornate in “Real Life” si svolgono (dal lunedì al venerdì) quasi sempre così:

  • Sveglia ore 6:30, capatina velocissima in bagno mentre mio marito organizza la colazione (ebbene sì, creerà scompiglio questa dichiarazione, ma nonostante sia la casa di una foodwriter, la colazione, salvo casi eccezionali/fine settimana, la organizza il marito!)
  • Sveglia dei bimbi alle 6:45, far alzare Christian dal letto è un’impresa degna di nota, manco le cannonate! Dopo tutti insieme a tavola per la colazione, ci prendiamo 20′ per guardarci negli occhi al mattino.
  • Ore 7:05 ci smistiamo nei bagni, pronti per metterci in ordine, gli Uomini di casa in 15′ sono pronti ad uscire, io e Giada necessitiamo ci circa 30′ per essere presentabili!
  • Ore 7:20 Antonio e Christian escono di casa, visto che è di strada per il lavoro, accompagna Lui Christian all’asilo (il mio cucciolo alle 7.30 è già operativo, come fu per Giada ci siamo affidati ad una scuola materna che apre i battenti sin dalle 7:00 del mattino)
  • Ore 7:40 Io e Giada usciamo di casa alla volta della scuola primaria, in linea di massima sono di rientro a casa alle 8:10
  • Dalle 8:10 alle 8:30 controllo la posta elettronica, rispondo alle Vs mail e do un occhio al famoso planner giornaliero
  • Dalle 8:30 alle 9:30 metto apposto casa, rifaccio i letti, arieggio le camere ecc…la casa è grande e ogni giorno ci vorrebbero almeno 3 h di lavoro, ma sempre per il discorso che di mattino devo assolutamente comportarmi come se fossi in ufficio, mi concentro nel solo riordino
  • Dalle 9:30 alle 12:30 LAVORO! Preparo le ricette del giorno (le 50 ricette mensili che vanno sui vari magazines le suddivido in 2-3 preparazioni giornaliere dal lunedì al venerdì) dedicandomi non solo alla parte in cucina, ma anche alla parte dello shooting fotografico. Di norma posto sul blog 2 volte alla settimana e 3 volte sui canali social, dunque nelle 3 ore del mattino dedicate ai magazines mi ritaglio anche uno spezzoncino di tempo per il blog (considerate che un post per il blog, tipo questo, viene scritto, fotografato ed editato in 2-3 gg)
  • Alle 12:30 grazie alle ricette realizzate per i magazines ho di sicuro il pranzo pronto e quindi posso andare a prendere i bambini a scuola; Christian in alcuni giorni della settimana resta all’asilo sino alle 17:30, succede nei giorni in cui sono più presa con le attività extra-scolastiche e sportive di Giada, mentre Giada esce alle 13:00 con 1 rientro pomeridiano alla settimana che mi vede di martedì pomeriggio perennemente in giro
  • Verso le 13:40 si rientra a casa dopo i passaggi per le due scuole e dopo aver messo Christian a letto per il pisolo pomeridiano, Io e Giada finalmente pranziamo.
  • Dalle 14:30 alle 16:00, mentre Giada svolge i suoi compiti, io mi destreggio tra la cucina da rimettere apposto, Lei che ha sempre uno-due-tre-dieci quesiti da pormi, e la stesura dei testi/editing foto delle ricette preparate al mattino
  • Alle 16:00 merenda Time
  • Dalle 16:20 in poi sino alle 18:00 circa sono in giro con i bimbi che a rotazione fanno danza, pianoforte, canto, judo…nei pochi giorni liberi li porto al parco anche se fortunatamente  avendo un piccolo giardino (ma piccolo piccolo! saranno scarsi 110mq suddivisi in una L e quindi non molto sfruttabili) possono cmq giocare all’aria aperta tutti i giorni…alle 17:30 ci raggiunge anche Antonio che ha smontato da lavoro da circa 30′
  • Dalle 18:00 alle 20:00 faccio le cose più disparate, con o senza la famiglia. Dagli acquisti per cose di cui necessitiamo ad altre incombenze – nel caso degli acquisti da fare, come Vi avevo già spiegato in questo post, nel 90% dei casi, l’e-commerce è la mia scelta preferita, Showroomprive.it in primis, questo perché avendo dei ritmi ben precisi da rispettare voglio ottimizzare al meglio il tempo che ho a disposizione per il mio shopping, uno shopping che sia veloce, facile, sicuro, consapevole, mirato e ragionato. Certo non faccio due ore di shopping al giorno, magari! Faccio anche giardinaggio con mio marito (abbiamo scoperto che ci piace tanto – è un momento tutto nostro per spezzare il ritmo incalzante della ns routine quotidiana). E poi stiro, faccio la lavatrice, se riesco ottempero alle pulizie arretrate (sempre in vari step dati i ritmi), rispondo alla seconda trance di mail giornaliere, controllo i miei canali social, se ho da fare commissioni esterne le faccio, organizzo la cena ed i bimbi per la notte…sì nelle due ore che vanno dalle 18 alle 20 mi trasformo davvero in in una Wonder Mother!
  • Alle 20:00 si cena, poi insieme a mio marito sistemiamo la cucina, sparecchiamo e mettiamo a letto i bimbi…ci avvicendiamo molto in queste cose, ma è cmq un modo per trascorrere un po’ di tempo insieme e raccontarci le reciproche giornate…
  • Alle 21:00 dico stop! Nel 99% dei casi sono cotta a tal punto da riuscire solo a farmi una doccia e a vedere i primi 20′ di un film, leggo qualcosa a letto altrimenti non riesco ad addormentarmi e poi crollo!

Questa è la mia Real Life da Wonder Mother raccontata a tutti Voi grazie a Showroomprive.it che mi ha coinvolto in questo splendido progetto chiedendomi di raccontarvela.

Il momento più bello della mia giornata? Quando i bambini vanno fuori nel nostro piccolo giardinetto di città, raccolgono fiori alla rinfusa e me li portano: 

Mamma, questi sono per Te, sei la Mamma migliore del mondo…

Al prossimo racconto, più o meno commestibile…

A.




*Post in collaborazione con:

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