I vrascioli sono un piatto tipico della cucina calabrese, il nostro comfort food. Sulla tavola della domenica e di tutti i giorni di festa non mancano vassoi stracolmi di vrascioli, un pò per abitudine ma soprattutto per la loro bontà. Nessuna generazione salta questo rito e non soltanto sul territorio calabrese bensì in tutto il mondo grazie ai tanti emigranti che non dimenticano le loro radici.
Ma cosa sono i vrascioli? Non sono braciole innanzitutto ma polpette di carne tritata mista di maiale e di vitello con una forma allungata che vengono fritte possibilmente in olio evo. Se invece sono rotonde le chiamiamo polpette e le tuffiamo nel sugo. Il termine vrasciolo sembra derivi dal fatto che nei tempi antichi venivano fritti in una fressura (padella di ferro) posta sui carboni accesi do vrasceri (un contenitore circolare con due manici che conteneva le braci e serviva per riscaldare gli ambienti.
Oggi vi parlerò dei vrascioli di carne, navigando nel blog troverete le ricette di quelle con le melanzane, con il riso, con le patate e tante altre varianti. Ricordate che queste bontà ubbidiscono alla regola del q.b. come tanti altri piatti della tradizione: la quantità di pecorino è personale mentre la quantità di pane dipende dal tipo che usiamo e dalla grandezza delle uova.
Ingredienti
250 gr di macinato di maiale
250 gr di macinato di vitello
pane casareccio raffermo
pecorino q.b.
2 uova
aglio, prezzemolo e sale q.b.
olio per friggere
Preparazione
In una ciotola mettete la carne macinata, la mollica del pane precedentemente ammorbidita nell’acqua e strizzata, le uova, il pecorino, il prezzemolo e l’aglio tritati e il sale. Impastate fino ad avere un composto omogeneo. Con le mani unte d’olio prendete un pò d’impasto alla volta e formate i vrascioli cercando di appiattirli leggermente. Friggeteli in olio ben caldo rigirandoli per bene da tutti i lati. A fine cottura debbono risultare croccanti fuori e morbidi dentro. Adagiateli su carta assorbente per togliere l’unto in eccesso e serviteli ben caldi.