L’ho sempre immaginata così la torta di Nonna Papera, rustica, genuina e salutare, da manuale, proprio come quella di Nonna Papera. La sua vista, appoggiata sul davanzale della fattoria dei Duck, da sempre, mi ha evocato un’immagine di vita bucolica: una vita semplice, pacata, campestre, idilliaca, che si sviluppa tra amore, allegria e leggiadria, nel bel mezzo del fare roccamboresco di Qui, Quo e Qua. Il bello del cucinare per me in fondo è proprio questo, ricongiungermi con gesti semplici all’amore della vita, ricercandone ogni giorno quel calore. Naturalmente, come in ogni film che si rispetti, il nipote Ciccio della situazione che irrompe nel fatato mondo disneyano portando scompiglio, non può mancare. E, senza ritornare agli anni 70/80, chi in casa da un mese a questa parte mette pepe al nostro quotidiano, è Barolo, un cucciolo tuttopelo ambrato di quattro mesi, dal fiuto ‘tartufato’, che non si lascia scappare neppure una briciola. Capta qualsiasi profumo/odore/tanfo chicchessia, che si sprigioni nel raggio di qualche km e ci si tuffa “a bomba”. Vi lascio immaginare il trambusto che ne deriva.. E, tra un fiutare di quà, un osservare di là, un abbaiare in senso di disappunto per il nostro cedere un solo boccone di mela, un ringhio, per aver allontanato il suo musino da foca dallo sportello del cestino dell’immondia ed un brontolio, più simile ad un gorgoglìo, per la gola da soddisfare, ecco prendere forma la Apple Pie. Vi assicuro che l’impresa è stata piuttosto ardua, ma dopo averlo messo in fase “off”, la soddisfazione di essere riuscita nell’intento non ha eguali. Infornata la Apple Pie, il giretto scarica batterie di Barolo era doveroso. Qualche zampettata, e di ritorno, da fuori casa, ecco percepire Il profumino sprigionarsi della Apple Pie… “Domattina la colazione sarà speciale!”
La ricetta della frolla è quella di Marco Bianchi, senza uova e burro, leggermente modificata in quanto a farina e zucchero. La farina semintegrale non la disponevo e la quantità dei dolci granelli di zucchero l’ho leggermente diminuita. Perchè mi ero fissata nel volerla assolutamente fare quella sera, altrimenti l’avrei arricchita maggiormente di mele, ma solo tre erano a mia disposizione. Per cui, se non avete fretta, date più corpo alla vostra Apple Pie, arricchendola con altre due mele!
Frolla
- 500 gr farina di integrale
- 120 gr zucchero di canna integrale Mascobado
- 120 gr di acqua fredda
- 120 gr di olio di girasole bio
- 2 cucchiaini di lievito per dolci
- Scorza 1 limone NON trattato
- Sale 1 pizzico
Ripieno
- 3 mele renette
- 1 cucchiaino di zucchero integrale di canna Mascobado
- Succo di 1/2 limone non trattato
- Acqua, 1/2 bicchiere
- Cannella qb
Come fare
Sciogliere lo zucchero nell’acqua, aggiungere l’acqua zuccherata alla farina aggregata con il lievito, l’olio e la scorza del limone. Creare un impasto liscio che farete riposare per circa un’ora in frigorifero.
Togliere la buccia alle mele, privarle del torsolo e tagliarle a pezzetti piccoli. Farle saltare in padella con mezzo bicchiere d’acqua, il succo di 1/2 limone, un cucchiaio di zucchero e abbondante cannella, per due minuti.
Stendere 2/3 della frolla, ricavarndone la base circolare. Metterla all’interno di una pirofila ricoperta da carta forno, realizzando il bordo alto. Bucherellare con i rebbi di una forchetta la base ed i lati della torta. Versare all’interno della base i pezzettini di mela precedentemente saltati. Realizzare con la pasta rimasta uno strato sottile circolare per la copertura della torta. Rifinire i bordi laterali pizzicando con il pollice e l’indice lo strato più esterno, realizzando così delle mini cunette.
Formare cinque buchini al centro della torta con la punta di un coltello e cuocere in forno a 180° per 30 minuti.