Tsoureki – Pane greco della Pasqua

Lo Tsoureki è un pane dolce della tradizione pasquale greca, che si prepara appena prima del giorno di Pasqua. E’ intrecciato e decorato con semi di sesamo, scaglie di mandorle o lasciato naturale.

Il suo sapore è molto particolare, insolito al nostro palato, perché tradizionalmente è preparato con due spezie speciali, il mahlepi e il mastice di Chios. Io purtroppo non li ho trovati e ho deciso di utilizzare la vaniglia.

Nella tradizione greca è indispensabile portarlo a tavola per Pasqua, accompagnato dalle classiche uova rosse le Tsourgrisma. Vi lascio il racconto della mia amica Michela Rossi.

Lo tsoureki (in greco τσουρέκι), detto anche Paskalya çörek (turco), choreg (armeno) o çörək (azero) è un pane dolce tipico delle cucine della Grecia, dei Balcani, della Turchia, dello Azerbaigian e dell’Armenia, e appartiene alla famiglia dei pani dolci (çörek) turchi, da cui probabilmente deriva.

Io adoro questo tipo di lievitato e mi piacerebbe farvi provare anche lo Challah tipico della cucina ebraica.

tsoureki
  • DifficoltàFacile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di riposo11 Ore
  • Tempo di cottura25 Minuti
  • Porzioni6 persone
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaGreca

Ingredienti per lo Tsoureki

500 g farina (W 280)
100 g latte intero
3 uova
120 g burro (morbido)
100 g zucchero
10 g lievito di birra fresco
8 g sale
1 cucchiaino miele di arancio
1 cucchiaino estratto di vaniglia

Strumenti

Preparazione dello Tsoureki

Scaldate leggermente il latte e aggiungetevi il lievito e l’estratto di vaniglia. Mescolate con cura quindi versate 90 g di farina prelevati dal totale. Aggiungete il miele e mescolate con cura. Coprite e lasciate lievitare per 50 minuti.

Mettete la farina nella ciotola della planetaria, aggiungete le uova, il lievito oramai pronto e azionate la macchina utilizzando il gancio.

Lasciate lavorare l’impasto e appena inizia ad essere ben amalgamato aggiungete il sale e il burro un pezzetto alla volta, aggiungendo il pezzetto successivo solo quando il precedente è perfettamente assorbito.

Lavorate l’impasto ancora qualche minuto, dovrà diventare liscio e morbido.

Trasferite l’impasto sul piano di lavoro infarinato e lavoratelo alcuni minuti facendo alcune pieghe.

Formate una palla e coprite a campana lasciando riposare l’impasto per 40 minuti. Trascorso il tempo di puntatura, trasferite l’impasto in una ciotola, copritela con la pellicola trasparente e mettete l’impasto in frigorifero a lievitare per otto ore.

Trascorse le 8 ore turate fuori l’impasto dal frigorifero e portate a temperatura ambiente. Ci vorranno almeno due ore.

Rovesciate sul piano di lavoro infarinato e dividete l’impasto in tre parti. Formate tre filoncini lunghi e intrecciateli formando una grande treccia. Fermate bene le due estremità, altrimenti durante la seconda lievitazione la treccia si aprirà.

Appoggiate lo Tsoureki su una teglia rivestita di carta forno e lasciate lievitare, coperto con un canovaccio pulito, per almeno due ore. Con questa dose ci viene una treccia molto grande, se preferite potete ricavare sei porzioni e confezionare due trecce più piccole.

Trascorso il tempo della seconda lievitazione lucidate lo Tsoureki con un pochino di latte e cuocetelo in forno caldo a 150° per 20-25 minuti. Il mio forno cuoce molto e ho quindi abbassato la temperatura a 150°.

Appena lo Tsoureki è pronto sfornatelo e lasciatelo raffreddare completamente prima di servirlo tagliato a fette.

Lo Tsoureki si conserva alcuni giorni coperto sotto una campana di vetro, eventualmente se dovesse risultare troppo raffermo potete tostare le fette prima di consumarle con un pochino di confettura a scelta.

tsoureki

La tradizione delle uova rosse

La tradizione delle uova colorate di rosso non è prerogativa della tradizione greca, anche qui in Italia la troviamo in varie regioni. In particolare nelle Marche e in alcune zone appenniniche del modenese, in cui la gara delle uova è chiamata “scoccetto”.

L’uovo è considerato da sempre il simbolo della rinascita e della vita in moltissime culture e in diverse tradizioni. I fedeli rito ortodosso e bizantino hanno la tradizione di tingere le uova sode di rosso e benedirle in chiesa il giorno di Pasqua.

Una tradizione prettamente greca della Pasqua è quella di colorare e decorare le uova di rosso. La scelta del colore si rifà ad un’antica leggenda secondo cui Maria Maddalena, dopo essere stata al Sepolcro di Gesù e avendolo trovato vuoto, si recò dove erano riuniti i discepoli e annunciò loro la straordinaria notizia. Pietro, però, incredule le disse: “Crederò a quello che dici solo se le uova che hai nel paniere diventeranno rosse”. E subito le uova si tinsero di un rosso intenso.

Il rosso è inoltre il colore del sangue di Cristo, della festa ed è considerato un modo per tenere lontano il male.

L’uovo decorato è simbolo di vita e di fertilità, ma anche segno di resurrezione. Molto importane è il cosiddetto uovo della Madonna, ovvero il primo uovo che viene decorato e colorato in una casa e che viene messo nell’angolo bello .

Prima del pranzo della Pasqua,  inizia la tradizionale rottura delle uova.  Ogni ospite gioca, tenendo l’uovo stretto nella mano e colpendo con la punta dell’uovo quello del vicino, pronunciando la frase di rito, Christos anesti (Cristo è risorto), a cui l’altro deve rispondere alithos anesti (è veramente risorto). Tradizione vuole che alla futura sposa l’uovo venga rotto in fronte come augurio di fertilità.

Questo gesto nasconde in realtà un simbolismo molto profondo. Il guscio dell’uovo pasquale che viene rotto rappresenta, infatti, la tomba di Cristo. Il gesto di rompere il guscio indica, di conseguenza, la distruzione della tomba, simbolo a sua volta di morte, per lasciare spazio all’uovo, simbolo di vita e della Resurrezione di Gesù Cristo.

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