Un piatto mare/orto insuperabile per gusto! Un piatto che coniuga due realtà del mio territorio, la collina e la marina. Un piatto che rischia di scomparire e a giusta ragione, anche se più di un bongustaio lo rimpiangerà.
La fragagghia o trigliozzo o fritto di paranza è novellame di pesce, in genere alici, triglie, merluzzetti, sogliolette e stavolta pure qualche gamberetto. Ha un valore commerciale medio/alto e rappresenta gli scarti della pesca a strascico, un metodo purtroppo molto invasivo che utilizza delle reti a maglie molto fitte che riescono a prendere appunto anche i piccoli pesci. E così la frittura di paranza è stata dichiarata fuorilegge, perchè vanno tutelati i pesci più piccoli, ma anche il nutrimento dei più grandi. Però ogni tanto trovi qualche… pirata che ti dà l’opportunità di gustare questa prelibatezza.
Questa volta il trigliozzo l’ho preparato insieme ai peperoni riggitani. Il risultato è stato un piatto unico dal sapore indescrivibile che stuzzica l’appetito.
Ingredienti
Trigliozzo
peperoni riggitani
farina di grano duro
olio di semi di arachide
sale q.b.
peperoncino piccante, facoltativo
Preparazione
Lavate con cura i pesciolini senza eviscerarli, quindi asciugateli delicatamente e passateli nella farina ricoprendoli uniformemente. Trasferiteli poi in un colino affinchè perdano la farina in eccesso.
Mettete sul fuoco una padella con abbondante olio e quando è pronto per la frittura buttatevi i pesci, pochi per volta. Scolateli man mano che sono dorati, poggiateli su fogli di carta assorbente ed infine salateli.
Lavate i peperoni, asciugateli, togliete picciolo e semi e tagliateli a spicchi. Salateli e friggeteli.
Nella stessa padella dei peperoni unite il trigliozzo fritto e continuate la cottura per pochi minuti per far si che gli ingredienti si insaporiscano tra loro. Spegnete e trasferite la frittura in in piatto di portata spolverizzandola con peperoncino piccante in semi o fresco.
Buon appetito!