Un agosto di qualche anno fa. Neanche li avevi programmato, ma arriva come un regalo, nel momento che meno avresti immaginato. Due biglietti, più altri due. Un viaggio che aspettavi da tempo e che ti arriva improvviso. Quella città della Spagna che ancora non conoscevi.
Ci sono colori di quel viaggio che ricordi bene: sono quel bianco e nero della Guernica, enorme, che ti ha lasciata senza fiato, a fissarla per imprimere negli occhi e nel cuore ogni singolo dettaglio; è il verde del Parque del buen retiro, i suoi alberi profumati, alla cui ombra trovavi ristoro e programmavi le prossime cose da vedere, il suo laghetto, le sue barchette che a ben pensarci erano un piccolo anticipo di quello che la vita ti avrebbe riservato qualche anno dopo; sono il grigio e il bianco dei suoi palazzi e quella piazzetta di palazzi bassi e rossi, che ti circondavano come un abbraccio.
Ha un sapore quella città, quello dolce del cioccolato in cui immergere i churros, caldi e pieni di zucchero che ti si attaccava alle dita. Ma ha un sapore ancora più intenso, che hai amato al primo morso, scoperto per caso e amato a tal punto da volerci tornare ogni sera: quello di una tortilla di patate, mangiata in un piccolo ristorantino di tavoli in legno dalle gambe grosse e piccole brocche di terracotta. Cosa potrà avere di magico una frittata? ti chiedevi. Lo scopri subito, al primo boccone. Si scioglie in bocca, diventa una crema, conquistandoti morso dopo morso.
Quando Mai, la vincitrice di un afternoon tea popolato da draghi, principesse e lieto fine, ha proposto per la nuova sfida mtc di preparare la tortilla, il mio pensiero non poteva non volare a Madrid, a quella città che mi ha stupita e conquistata. La immaginavo più a misura di uomo, una Valencia, ma leggermente più grande, non la metropoli quale era. E il ricordo di quella città si lega anche alla tortilla mangiata in un ristorantino trovato per caso, dopo un’intera giornata trascorsa a passeggiare tra le sue calles e i musei, tra i parchi e piazze. Due camerieri ci accolgono come avessimo appena varcato l’uscio della loro casa, con un gran sorriso sul volto e la voglia di farci provare la loro specialità. E speciale lo era davvero, con quel suo sapore cremoso che ti rapisce il cuore.
Avevamo a disposizione due possibilità per interpretare la tortilla: classica, seguendo la ricetta di Mai a cui si poteva aggiungere un tocco personale, e una rivisitazione che, spero, pubblicherò domani. Comincio con la classica, intanto, profumandola di primavera, con le erbe aromatiche che adesso popolano il davanzale della mia finestra.
TORTILLA DI PATATE E ERBE AROMATICHE
INGREDIENTI per 1 padellina da 16 cm*
3 uova grandi
300 g patate
1 cipolla
olio extravergine d’oliva
sale
pepe nero
timo
basilico
menta
erba cipollina
*E’ importante la dimensione della padella per poter adattare la tortilla in modo che venga alta e ben piena. Nel post di Mai troverete le indicazioni per fare tortillas anche più grandi.
Pelare le patate e tagliarle a cubetti irregolari. In una padella ampia, riscaldare abbastanza olio da potervi friggere le patate. Unite le patate e lasciate cuocere finché saranno ben dorate. Intanto affettare le cipolle e unirle alle patate verso la fine della cottura. Scolare le patate e le cipolle dall’olio e tenere da parte.
In una ciotola, sbattere le uova con il sale, il pepe e un trito di erbe aromatiche. Unirvi le patate e le cipolle. Riscaldare una padellina di 16 cm di diametro, ben oliata (Mai si raccomanda affinché ce ne sia un bel po’ ed io non mi sono sottratta alla raccomandazione), e versarvi il composto di uova e patate. Fate cuocere su un lato, mescolando continuamente con una frusta, finché le uova non cominciano a rapprendersi e, poi, con l’aiuto di un piatto, girate la tortilla sull’altro lato. Rimboccare la tortilla con una spatolina di legno, sollevando i lati della tortilla e portandoli verso il centro (come si fa con le lenzuola, cit. Mai) e appena le uova cominciano a rapprendere, spegnete la fiamma** e tenete da parte.
** La caratteristica della tortilla è quella di mantenere un interno “bavoso”. Per facilitarmi in questa operazione, ho seguito il suggerimento che mi fu dato a scuola di cucina anni fa per la preparazione delle frittate: appena capovolta la frittata, spegnere la fiamma e lasciarla riposare per qualche minuto, in modo tale che le uova si rapprendano senza colorare troppo. Ho seguito questo consiglio per la tortilla e l’interno si è mantenuto effettivamente morbido.
Per accompagnare la mia tortilla di erbe aromatiche, ho deciso di preparare un’insalatina che porti i sapori della primavera.
INSALATA DI SPINACINI, ASPARAGI E FRAGOLE CON ACETO AI LAMPONI E MANDORLE
spinacini
asparagi
fragole di Terracina
mandorle pelate e tostate
aceto di lamponi
olio extravergine d’oliva
sale
pepe bianco
Riscaldare una padella con un filo di olio extravergine d’oliva. Unire gli asparagi pelati tagliati a cubetti e far rosolare. Spegnere e lasciare raffreddare.
In una ciotola, riunire gli spinacini, le fragole divise a metà, le mandorle e gli asparagi. Preparare una vinaigrette emulsionando l’aceto di lamponi con l’olio extravergine d’oliva, il sale e il pepe bianco. Condire l’insalata e servire.
Con questa ricetta partecipo alla sfida 72 di mtc, proposta da Mai
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