Non avevo ancora usato in nessuna ricetta il Liquore a latte di bufala Campana, non si presentava mai l’occasione e per questo quella bottiglia era rimasta chiusa nella dispensa. Con la sfida n° 61 dell’mtchallange, sul tiramisù proposta da Susy Mary del blog Coscina di Pollo, questo liquore dal gusto particolare ha trovato la sua giusta collocazione. Da un intuizione dei Fratelli Petrone nasce Guappa, liquore cremoso, dalla spiccata personalità, prodotto con latte di bufala raccolto nella zona di origine della mozzarella di bufala campana DOP. Leggendo poi tutto il post mi sono accorto che la ricetta andava abbinata un film, premetto che in tema di abbinamenti non riesco mai a centrare il tema. Guappa era una bufala appartenente ad uno dei maestri distillatori, chiamata “GUAPPA”, riecheggiando il termine spagnolo “Wapa” o “Guapa”, ossia, “bella” appunto, poichè da tutti invidiata per la grande quantità di latte in grado di produrre; latte che nei freddi mattini d’inverno veniva miscelato sapientemente dai pastori con acquavite o con distillati grezzi per riscaldarsi. Ci sono due tesi sul termine guappo, l’etimologia del sostantivo è davvero incerta, nonostante ci siano due tesi quasi plausibili: la prima secondo cui deriverebbe dallo spagnolo “guapo“, che significa bello e l’altra di derivazione dialettale, dal comasco o anglo-sassone Vap. In ogni caso, si sa con certezza che la parola inglese Wop, che designa gli italiani all’estero in senso negativo e dispregiativo, sia derivata da guappo. L’imponente figura del guappo comparve a Napoli, nella cerchia della criminalità, nel Secondo Dopoguerra. Si può definire come un mix tra un malavitoso ed un giustiziere, a cui ci si rivolgeva per difendersi nelle dispute, nelle situazioni più difficili da affrontare. Ma noi del termine guappo ci piace prendere in considerazione la tesi spagnola, ossia bello, come Totò e i suoi grandi film, uno di questo L’oro di Napoli dove interpreta il personaggio del “Pazzariello” Don Saverio Petrillo. Infatti, il guappo del Rione Sanità, Don Carmine Javarone, in seguito alla morte della moglie, si è insediato a casa sua dettando legge a tutta la sua famiglia. Il momento della rivincita arriva quando al guappo, dopo un presunto infarto, viene consigliato di astenersi da fatiche ed emozioni, per riguardo del cuore. Saverio ne approfitta e lo caccia di casa, ostentando il gesto davanti a tutto il vicinato, sicuro che Don Carmine non possa nuocere più. La diagnosi però era sbagliata e non appena ne ha consapevolezza, Don Carmine ritorna in casa Petrillo per ottenere riparazione. Ma lì trova una famiglia compatta, pronta a tutto pur di non ricominciare la vita di umiliazioni di prima. E decide di andarsene volontariamente. Quidi ho deciso di mettirci della guappa nel tiramisù classico….
Ingredienti:
Tiramisù per 4 persone
500 g di mascarpone
4 uova
4 cucchiai di zucchero
400 g di savoiardi
5 tazzine di caffè amaro
cioccolata in polvere qb
Procedimento:
Dividere il tuorlo dall’albume, metterli in due ciotole separate. Aggiungere lo zucchero ai tuorli e mescolarli bene con l’aiuto di fruste elettriche. Unite il mascarpone, una tazzina di liquore di latte di bufala guappa e mescolate ancora fino ada ottenere un composto liscio e denso. Montate i bianchi a neve ferma e poi incorporateli alla crema di mascarpone e guappa, In un bicchiere fare un fondo di crema mascarpone e guappa, inzuppate i savoiardi, divideteli a metà e sistemateli sulla crema. Versateci sopra la crema di mascarpone e guappa. Proseguite facendo un altro strato, infine fare una spolverata di cioccolata in polvere.
http://www.mtchallenge.it/2016/11/06/la-ricetta-della-sfida-n-61/