Il noto archietto Stefano Boeri ha progettato lo Slow Food Freespace, il primo Village Slow in Cina.
Il progetto verrà presentato alla Biennale di Venezia, insieme a Boeri sarà protagonista anche Carlo Petrini di Slow Food da tempo impegnato a tutelare e valorizzare i piccoli villaggi e produttori locali a fronte dello spopolamento delle campagne verso le grandi città.
L’intento del progetto è quello di cercare di bloccare o quanto meno far diminuire la grande ondata migratoria che attualmente in Cina è ai massimo storici, si stima che nel 2025 potranno essere 243 milioni di persone a migrare.
Boeri riprendendo i motivi ispiratori di Slow Food (cucina tradizionale, sostenibilità, produzioni locali) ha ideato un programma che ha come fulcro tre temi culturali: una scuola, una biblioteca e un museo, tre diversi edifici all’interno dei quali verrà promossa la cultura agricola in generale e nelle diverse zone rurali cinesi.
Lo Slow Food Village cinese nascerà a Qiyan, nel sud-est di Sichuan, entro il 2018, Boeri metterà a disposizione il proprio Know how per la progettazione e la costruzione del primo villaggio, si tratta di un progetto pilota, all’interno dei tre edifici verranno illustrati i passaggi necessari per la preparazione, il consumo e la fornitura del cibo, le origini antiche di tradizioni alimentari ben radicate.