Un affare è comprare qualcosa che non ti serve
ad un prezzo al quale non puoi resistere.
(Franklin P. Jones)
Non sono anti americana, non fraintendetemi, ma non comprendo la necessità di importare tante usanze da oltreoceano. Dopo Halloween ora abbiamo anche il black Friday. Fino a qualche anno fa era solo una tradizione da guardare in tv sorridendo … quelle file interminabili di persone che attendevano l’apertura dei negozi spesso passandoci addirittura la notte pur di essere i primi ad entrare! E così dopo qualche timido accenno negli scorsi anni soprattutto da parte dei centri commerciali e delle grandi catene di distribuzione, da quest’anno almeno a Roma, il black friday sembra essere stato sdoganato definitivamente. Per settimane la pubblicità ci ha martellato. Tutti, ma proprio tutti, hanno organizzato delle iniziative e degli sconti e non solo per il venerdì, ma per tutto il week end. Mi sono ritrovata ad usufruire del 40% di sconto persino in farmacia…. signora oggi è il black Friday! Un week end nero sicuramente, ma per il caos ed il traffico, sembrava di essere nei giorni a ridosso del Natale, dover andare in giro per lavoro è stato un vero incubo. Mia madre mia ha chiesto il motivo del nome, insomma perché nero? Da noi non è certo un colore che abbiniamo alla allegria o alla gioia che lo shopping dovrebbe procurare. E così mi sono documentata, ed ho scoperto che l’origine del termine non è certa: alcuni sostengono che l’espressione sia stata coniata a Philadelphia in relazione al traffico pesantemente congestionato che veniva registrato in quell’occasione, altri sostengono che invece l’espressione si riferisca alle annotazioni sui libri contabili dei commercianti, laddove rosso simboleggia le perdite e nero, invece indica guadagni. Propenderei per la seconda. Per quanto riguarda la data, invece, il Black Friday è legato alla tradizione del Thanksgiving, ovvero il giorno del ringraziamento, festa importantissima negli Stati Uniti che viene celebrata ogni anno il quarto giovedì di novembre. Quindi il giorno successivo è il famoso giorno nero di saldi. E voi ne avete approfittato o come me rifugiate il caos e la folla? Oggi vi lascio una semplice ricetta di famiglia di quelle che ti fanno pensare alla nonna e al tepore di casa nelle fredde sere invernali, un gustoso sformato che piacerà a tutti, bimbi compresi!
Ingredienti
per 4 persone
Kg 1,500 di patate
200 gr di mortadella
1 provola affumicata (circa 200 gr)
2 uova bio
50 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
latte q.b.
burro
pangrattato
Procedimento
Lessate le patate. Nel frattempo tagliate la mortadella e la provola a dadini. Appena le patate saranno cotte, sbucciatele, passatele allo schiacciapatate e mettetele in una ciotola. Unite le uova, il parmigiano e mescolate, poi unite la mortadella, la provola e aggiustate di sale. Mescolate bene il composto che dovrà risultare sodo, ma non troppo duro, eventualmente aggiungere un poco di latte. Imburrate una pirofila, cospargetela con un leggero strato di pangrattato, scuotetela per toglierne l’eccesso, mettete il composto nella pirofila, livellando bene la superficie e cospargete con il pangrattato e qualche fiocchetto di burro. Infornate a 180° per circa 30 minuti. Sfornate e prima di servire lasciate riposare qualche minuto.
Buon appetito!
Buona vita
e alla prossima ricetta !