SATELLITE SARDEGNA: ovvero i racconti delle mie vacanze

Sono anni che mi reco a Santa Teresa di Gallura in ferie.
Lo trovo un paese davvero carino. Semplice, per nulla pretenzioso, fuori dalla mondanità e dal casino della vicina Costa Smeralda. 
Nonostante la sua vocazione tustica, qui la maggior parte delle attività apre a giugno per chiudere a fine settembre, rimane sempre un paese alla portata di tutti, dove si può ancora respirare aria sarda.

Piazza Vittorio Emanuele I, Santa Teresa di Gallura

E sopratutto, cosa veramente importante, è in una posizione strategica per raggiungere le più belle spiagge della costa Nord-Orientale dell’Isola e dell’Arcipelago della Maddalena. 
Ma perchè definire la Sardegna satellite? 
Perchè già sbarcati al porto di Olbia, il clima cambia, una leggera brezza ti accarezza il viso, se ti va bene, altrimenti se trovi il maestrale sono guai, senti subito parlare sardo, qui tutti parlano dialetto come lingua principale, poi viene l’italiano, e l’odore della macchia medittarranea ti avvolge le narici.
Le strade, sono statali, autostrade non ne troverete, solo quella a scorrimento veloce Olbia -Cagliari, natura selvaggia, con alberi piegati dal vento, qui il maestrale d’inverno non scherza, arriva anche a 140 km all’ora, animali ai pascoli e piccoli e antichi “stazzi” (“fattorie”), faranno da cornice al vostro viaggio verso il paese prescelto.
SP 90, nei pressi di Cala Pischina

La Sardegna è un’isola, qua la vita è diversa, più difficile rispetto al “continente” come chiamano i sardi l’Italia. Ma è bella.
Bella da morire e geologicamente parlando, la Sardegna è l’unico pezzo vero d’Europa, la penisola italiana invece fa parte di un pezzo di continente africano staccatosi miliardi di anni fa. 
Quindi il mio titolo è sbagliato, PIANETA SARDEGNA, e la penisola Satellite, beh non sarebbe male. 
Come vi accennavo prima, i sardi tra loro non li sentirete parlare mai in italiano, ma riescono facilemtne a “saltare” da una lingua all’altra con molta abilità, accogliendo il turista come a casa propria. 
Magari in agosto risulteranno un po’ scorbutici, ma non ne abbiate a male, non sono abituati al casino. Ad agosto la Sardegna moltiplica, forse triplica, non so, la sua popolazione e i locali, si trovano di fronte orde di turisti assatanati, spesso anche maluducati, che pretendono di trovare posto in spiaggia a mezzogiorno, presentandosi con nutrita prole e circa 5 ombrelloni da piantare sulla sabbia. 
Bene, nei prossimi giorni, settimane, mesi, – conoscete la mia costanza giusto? – trovetere questa piccola rubrica chiama Satellite Sardegna, dove vi racconterò un poco delle cose che piacciono a me (notare la somma citazione) sulla Sardegna.
 

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