SATELLITE SARDEGNA: GITA A CAPRERA (parte II)

 (in caso ti fossi perso la Prima Parte, qui il link)

Terza tappa: I Mille – Snack Bar

Non si può venire a Caprera senza prima assaggiare un panino in questo posticino immerso nella pineta.
Ritornando dalla spiaggia, che sia mezzogiorno, pomeriggio o l’ora dell’aperitivo, più o meno a metà della strada asfaltata principale, tra la svolta per il Compendio Garibaldino e la località Stagnali, vi aspetta lo Snack Bar I Mille!


Lo ricordo qualche anno fa, era un piccolo camioncino, adiacente l’area pic nic, e col passare degli inverni, I Mille, si è ampliato ed è diventato un vero proprio punto di riferimento per una sosta golosa.

Un menù di panini davvero ampio, ingredienti freschi e di qualità e, sopratutto, prezzi ottimi.

Il panino del cuore, mio e di marito, è il Macigno: salsiccia, pecorino, peperoni e salsa. Ma anche gli altri con le melanzane grigliate non scherzano.
Inoltre, se siete a dieta, una vasta scelta di insalate, preparate al momento vi aspetta nel menù.
Potrete scegliere se pranzare in pineta, al fresco, ma in agosto dovrete picchiarvi per trovare un tavolo, oppure nel dehor accanto al bar.

Quarta Tappa: Il compendio Garibaldino, la Casa dell’Eroe dei due Mondi. 

Sosta obbligatoria!   
compendio garibaldino

Un viaggio nella storia, ma non spaventatevi, conoscerete un Giuseppe Garibaldi davvero diverso.
Attraverso le stanze della Casa Bianca, sua dimora per 26 anni, fino alla morte, scoprirete il lato umano dell’Eroe dei Due Mondi.
Storie di amori, di passioni e di grande testardaggine, che portò Garibaldi a possedere tutta l’isola e crearne un’azienda agricola autosufficiente, per i fabbisogni propri e dei lavoranti.
Una piccola precisazione e consigli sul parcheggio. 
Attenzione, perchè in piena stagione, i vigili sono molto ligi e sparano multe a raffica a Caprera, anche per evitare il parcheggio selvaggio, che dato la ristrettezza degli spazi, spesso è un vero e proprio intralcio anche per delle semplici ed elementari operazioni di soccorso. 
Caprera è un’isola molto piccola, le strade sono tortuose e in alcuni punti molto strette, dove a stento passano due auto contemporaneamente. Fate attenzione ai cartelli e procedete sempre con cautela, siete in vacanza, avete fretta pure durante le ferie?
Per arrivare al Compendio Garibaldino, dalla strada di accesso principale all’isola, al bivio, si svolta a sinistra, seguendo le indicazioni, fino a giungere in una piccola piazza con un bar. Attenzione a non parcheggiare in questo luogo! E’ vietato su tutto lo slargo. Piuttosto, ritornate indietro sulla strada e lasciate l’auto lungo i piccoli slarghi ai lati della via, ma fate attenzione ai cartelli di dievito di sosta!
Una volta arrivati all’ingresso del museo (aperto da mart. a dom. dalle 9.00 alle 20.00) dopo aver espletato le formalità di acquisto del biglietto (€6.00 solo la visita alla casa, € 10.00 comulativo con il Memoriale Giuseppe Garibaldi), attendete pazientemente che venga formato un gruppetto per poter cominciare la visita, sono previste visite guidate a gruppi di massimo 25 persone e in genere non si attende molto.

compendio garibaldino
Datario e orologio fermi al momento in cui l’Eroe spirò

Conoscerete il volto umano di Giuseppe Garibaldi, dei suoi sogni e delle sue avventure su quest’isola, una persona di gran cuore, e di come, tra una battaglia e l’altra, fosse diventato un bravissimo fattore.
Ma ne parlerò più approfonditamnete in un altro post… qui vi lascio solo qualche foto.

Quinta tappa: Il Memoriale Giuseppe Garibaldi e un panorama notevole

Terminata la visita alla Casa Bianca e al parco, riprendete l’auto e dirigetevi verso il Forte Arbuticci seguendo le chiare indicazioni.
Non spaventatevi, 4 km di stradina asfaltata e un po’ tortuosa non sono tanto male se compensati dal verde immenso della natura, gli scorci azzurri di cielo e mare che si incontrano, il grigio dei massi calcarei modellati dall’acqua e dal vento nei secoli vi accompagneranno nel tragitto.
Arrivati in cima al Monte Telajone (212 m s.l.d.m.) verrete ripagati della scampagnata con questa meravigliosa vista.

L’Opera Arbuticci, che ospita il Memoriale Giuseppe Garibaldi, è un forte militare costruito nel 1887 e fungeva come punto strategico di difesa della Regia Marina, aveva come forza lavoro 8 cannoni, 6 mitragliere, 6 obici e 160 soldati.

opera arbuticci
Ho usato un filtro HDR per mostrare l’effetto sul muro della costruzione bianca

In stato di abbandono oramai da più di 60 anni, nel 2007 è stato inaugurato nella sua nuova versione: restaurato, con interventi non invasivi per salvaguadardare il carattere delle strutture originali, adattato a raccontare la storia delle imprese dell’Eroe dei Due Mondi.
L’esposizione, suddivisa in 4 sale, percorre cronologicamente la vita di Garibaldi: da giovane marinaio nizzardo affascinato dalle idee di Mazzini agli ultimi anni di vita a Caprera.
Attraverso materiale multimediale, quadri, documenti originali e oggetti provenienti dalla collezione Birardi (storico maddalenino) verrete coinvolti lungo tutto il percorso dell’esistenza di Garibaldi, delle sue avventure umane, politiche e militari.
Unitamente al Memoriale, potrete visitare anche le antiche stanze dove venivano conservate le munizoni del forte e avere una visione globale delle attività di difesa dell’Arcipelago e delle bocche di Bonifacio che si svolgevano all’interno del forte all’inizio del secolo scorso.

memoriale giuseppe garibaldi

Finita la visita, non vi rimane che ritornare alla scoperta della natura selvaggia di Caprera.
Alla base del Forte Arbuticci, partono diversi sentieri per le famose spiagge di Cala Napoletana, Cala Coticcio e Cala Francese, oppure solo per esplorare i vari avamposti militari abbandonati incastonati nei massi granitici tipici dell’isola. Se non siete in alta stagione, potete tentare all’avanscoperta.

La Gita a Caprera termina qui, ma Satellite Sardegna, continua…
Vi lascio con un’immagine che rispecchia il paesaggio tipico di Caprera e dei versi di Giuseppe Garibaldi che, a mio parere, rispecchiano la bellezza dell’isola.

CAPRERA
Sulle tue cime di granito io sento
di libertade l’aura, e non nel fondo, 
corruttor delle reggie, o mia selvaggia,
solitaria Caprera. I tuoi cespugli 
sono il mio parco, e l’imponente masso
mi dà stanza sicura e inadorna,
ma non infetta da servili. I pochi
abitatori tuoi ruvudi sono, come le roccie che ti fan corona
e come quelli alteri e disdegnosi
di piegar il ginocchio. Il sol concerto
s’ode della bufera in quest’asilo
ove né schiavo né tiranno alberga.
(…)
Giuseppe Garibaldi, Poema Autobiografico

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