Sarde in saor

Sarde in saor

Piatto tipico del Veneto, si presta benissimo come antipasto, ma può essere anche un secondo piatto.

Quella che qui vi posto è una versione mia personale, soprattutto nella preparazione e nella frittura della sarda.

  • Difficoltà:Bassa
  • Preparazione:1 ora
  • Cottura:30 minuti
  • Porzioni:6/8 persone
  • Costo:Basso

Ingredienti

  • Sarde 1 kg
  • Uova 2
  • Pangrattato q.b.
  • Sale q.b.
  • Cipolle di Tropea 2
  • Pinoli 50 g
  • Uvetta 50 g
  • Olio di semi di girasole (per friggere) q.b.

Per il saor

  • Aceto di vino bianco 4 bicchieri
  • Olio di oliva 2 bicchieri
  • Zucchero 4 cucchiai
  • Succo di limone 2
  • Alloro 6 foglie

Preparazione

  1. Aprire le sarde a “libro” e spinarle, lavarle sotto acqua corrente e metterle a scolare in un colapasta.

  2. Sbattere le uova con un pizzico di sale e mettervi le sarde, lasciare riposare per 30 minuti.

    Passare le sarde nel pangrattato.

    Scaldare in una padella abbondante olio per friggere e tuffarvi poco alla volta le sarde impanate.

    Scolarle e metterle da parte.

  3. Tagliare la cipolle sottilissime.

    Preparare il saor:  Versare in un tegame l’aceto, l’olio d’oliva, il succo dei limoni, l’alloro e lo zucchero e portare ad ebollizione.

    Far cuocere un paio di minuti e spegnere.

  4. In una teglia fare uno strato di sarde fritte, uno di uvetta, uno di pinoli e uno di cipolla.

  5. Poi di nuovo sarde, cipolla. un po’ di uvetta, un po’ di pinoli, infine versarvi sopra il composto di aceto ancora in bollore.

  6. Lasciare riposare per almeno un giorno in frigorifero.

    Poi sono pronte per essere gustate a temperatura ambiente.

Note

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Le sarde in saor (sardèe in saór) sono un antipasto a base di sarde condite con cipolle in agrodolce tipico della cucina veneziana

Vengono spesso servite come spuntini nei bacari veneziani

Origini

Particolare era il metodo di conservazione che usavano i pescatori veneziani i quali avevano l’esigenza di tenere il cibo a bordo per molto tempo o comunque il più a lungo possibile. Vi è anche chi sostiene che la ricetta delle Sardee in saor sia una ricetta ebraico-veneziana passata poi a tutta la città e di li a tutto il veneziano.

Una volta cotte le cipolle con aceto e olio, si posavano a strati inframezzati da sarde fritte in contenitori di terracotta. Col passare del tempo la ricetta ha acquisito tonalità gustative più “aristocratiche”; fu aggiunta infatti l’uva sultanina che serviva a favorire la digestione e ad addolcire bocca e alito dei suoi degustatori, con risvolti relazionali comprensibili.

La ricetta moderna prevede anche i pinoli.

Visto che i pescatori mangiavano le sarde in saor dopo che era passato molto tempo dal momento della loro preparazione, assaporavano le tonalità di gusto e aroma del prodotto non più fresco; quello rimase però il loro colore gustativo “vero”.

Per questo motivo, ancora oggi, quando si preparano le sarde in saor, è buona norma consumarle almeno dopo un giorno di assestamento

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