Buongiorno! Oggi prepariamo insieme dei rotolini di pasta di semola di grano duro farciti con ricotta di bufala, prosciutto affumicato e conditi semplicemente con salsa di pomodoro e Parmigiano Reggiano. Iniziamo a fare insieme la pasta, così visto che questa ricetta la trovate qui anche in versione video spiegata passo passo, vi faccio vedere come si prepara l’impasto base per la pasta di semola, quella di uso più comune in Sicilia, ma direi in tutto il Sud Italia. Con questo impasto con cui noi facciamo delle sfoglie, come quelle per lasagne, si possono preparare busiati, maccheroni, pappardelle, orecchiette e ravioli. Io ho deciso di fare dei piccoli rotoli (vedete come ricavarli sempre nella video ricetta) farciti con ricotta di bufala, ma anche quella di pecora va benissimo, e prosciutto cotto tipo Praga. Con questo tripudio di sapori, che per me è una alternativa alle classiche lasagne o ai cannelloni, il condimento deve necessariamente essere semplicissimo, e quindi via libera a una salsa di pomodoro e a una crosticina croccante di Parmigiano Reggiano. Ho realizzato questa ricetta, che per me è una alternativa alle classiche lasagne o cannelloni, con i prodotti di Terrarata-Sapori siciliani, un bel sito di vendita on line di prodotti siciliani: in particolare, per le sfoglie ho usato un grano russello biologico macinato a pietra e l’olio extravergine di oliva, blend di due cultivar eccellenti (biancolilla e cerasuola). Vi invito a curiosare sul sito di Terrarata anche in vista di regali ‘mangerecci’ per Natale o Capodanno: sono prodotti scelti con cura, molti dei quali uso io stessa, e sono quasi tutti di piccoli produttori che con difficoltà portano avanti la tradizione agroalimentare e gastronomica della Sicilia. Se non avete voglia di fare la pasta di semola in casa, potete usare le sfoglie all’uovo per lasagne già pronte, ma ovviamente il sapore cambierà molto. In ogni caso, spero che questa ricetta vi piaccia. Buona giornata!
Ingredienti per 4 persone:
- 300 grammi di pasta fresca di semola (preparata seguendo le indicazioni riportate qui) oppure di sfoglie fresche all’uovo per lasagne
- 500 grammi di ricotta di bufala (o di pecora se preferite)
- 200 grammi di prosciutto cotto affumicato
- sale e pepe, quanto basta
- noce moscata, quanto basta
- un uovo intero
- 750 millilitri di passata di pomodoro
- olio extravergine di oliva, quanto basta
- una foglia di alloro
- 250 grammi di Parmigiano Reggiano Dop grattugiato
Preparare la pasta di semola seguendo questa ricetta con le stesse dosi e fare riposare l’impasto in frigorifero per almeno 30 minuti, avvolto in pellicola per alimenti.
Mettere in una ciotola la ricotta e l’uovo intero e lavorarli con la frusta o con una forchetta fino a ottenere un impasto morbido. Aggiungere sale, pepe, noce moscata e il Parmigiano Reggiano grattugiato.
Trascorso il tempo di riposo, tirare le sfoglie con la macchina per la pasta: io arrivo al numero 4, perché la pasta di semola non si può e non si deve stendere sottile come la pasta all’uovo. Distribuire la crema di ricotta sulle sfoglie di pasta, quindi aggiungere il prosciutto cotto e arrotolare le sfoglie dal lato corto, creando dei rotolini. Tagliare ogni rotolino a metà, in modo da ottenere delle rosette alte circa 3-4 centimetri (dovranno stare in piedi nella teglia).
Preparare la salsa di pomodoro, cuocendola semplicemente con un po’ di olio extravergine, sale e, se vi piace, una foglia di alloro.
Ricoprire il fondo della teglia con un po’ di salsa di pomodoro, quindi disporvi, in piedi, i rotolini di pasta di semola farciti. Distribuire sulla pasta abbondante salsa di pomodoro e quindi coprire con abbondante parmigiano grattugiato.
Cuocere in forno già caldo, a 180 gradi, per 20 minuti. Servire immediatamente, buon appetito!
L’ABBINAMENTO: Una birra siciliana per questa ricetta gustosa. Il birrificio Tarì, di Modica, ci offre questa “Tarì Bronzo“, ambrata, prodotta in stile English Pale Ale, con una schiuma molto profumata che ricorda note floreali, gusto fresco e interessante bilanciamento tra note dolci e note amare del luppolo.