Il ristorante Giacomo Arengario di Milano oggi ha allietato la mia giornata che si era presentata uggiosa e malinconica nonostante l’inizio di primavera. Mi sono sentita calata in un’esperienza di altri tempi con tutto il sapore italiano sia della cucina sia dell’ambiente e ho avuto la sensazione immediata di respirare un’atmosfera di un’epoca perduta.
Situato nel cuore della città, sopra al museo Novecento, il ristorante dell’Arengario è una delle perle dell’universo Giacomo ( 2 Ristoranti, 1 Bistrot, 1 Caffè, 1 Pasticceria, 1 Tabaccheria, 1 Rosticceria) una vera e propria istituzione della ristorazione milanese. La famiglia Bulleri nasce con il cuoco toscano Giacomo che ha iniziato nel ’58 con il primo ristorante in via Donizzetti poi trasferito in via Sottocorno. Da allora i vari esercizi aperti anche dalle generazioni successive, siamo già alla terza, continuano con la tradizione e la conduzione familiare.
Arrivata con l’ascensore mi sono ritrovata in una saletta di ingresso deliziosa, poltroncine di velluto e tavolini bassi, pareti rivestite di legno decorato, un’atmosfera un po’ buia, Art Déco, ma suggestiva. L’ho trovata una soluzione carina per aspettare eventuali altri commensali prima di accomodarsi a tavola.
Pochi gradini e si vede il bar che è meraviglioso. Due grandi vasi argentati ricchi di kenzie e orchidee fanno da patroni sul lungo banco, elementi di legno laccato di nero e rivestiti di specchio si innalzano fino al soffitto, sgabelli di metallo con sedute di velluto marrone posizionati lungo il bancone sottolineano che non è solo un posto di passaggio, le vetrate della struttura in ferro della grande loggia regalano un’illuminazione naturale bellissima.
Ottima accoglienza, gentile e garbata. Mi hanno fatta accomodare al tavolo nel dehors, all’interno della loggia, con la sua vista incomparabile su piazza del Duomo. La milanese che è in me si è sentita coccolata e viziata, una posizione del genere è impagabile. Credo che la vista sia il piatto forte del ristorante Giacomo Arengario Milano.
Il menù si divide tra proposte di pesce freschissimo e di carne di ottima qualità, la pasta è fresca. Un menù equilibrato, con una certa ricercatezza, le porzioni in generale sono generose. I prezzi sono un po’ alti ma incorporano la vista mozzafiato.
La tartare di manzo è un vero capolavoro, ve la consiglio, scenografica e deliziosa, forse troppo abbondante se la prendete come suggerita d’antipasto.
Buona la carta dei vini, anche se poco preparato il personale a domande, è possibile avere anche semplici calici.
Ottimi i dolci e se prendete solo il caffè vi viene offerto qualche pasticcino fresco di accompagnamento.
Un servizio attento e gentile.
Una nota dolente è la toilette, me l’aspettavo più pulita ed ordinata.