No, nessun errore ortografico. Non sto parlando di una delle tante ottime caciotte che si producono nelle varie regioni italiane, ma della Casciotta, un prodotto esclusivamente del territorio della provincia di Pesaro-Urbino. Ovviamente siete padroni di non crederci, ma questo non è un post sponsorizzato, nessuno mi ha pagato o mi ha regalato qualcosa per farmi scrivere queste righe. Solo la mia voglia di condividere con voi una nuova piacevole scoperta e di farvi conoscere un formaggio che ho assaggaito per la prima volta durante un week end rilassante nella deliziosa Urbino. Uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano, di cui conserva appieno l’eredità architettonica tanto che dal 1998 proprio il suo centro storico è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. Se ancora non conosceto questo gioiello d’Italia, programmate una visita, Urbino vi sorprenderà e vi ammalierà passeggiando tra le sue ripide strade, incontrerete i segni di una lunga storia artistica e culturale: dalla mole neopalladiana della Cattedrale, al magnifico portale in travertino della chiesa di S.Domenico, dalla medievale chiesa di S.Francesco con il bel campanile gotico cuspidato e la grande pala d’altare di Federico Barocci, all’oratorio di S.Giuseppe con il famoso Presepe del Brandani, dal Palazzo Albani alla casa natale di Raffaello… e tante tante altre cose. E poi a Urbino si mangia benissimo! E visto che ovunque vada mi porto sempre a casa qualche cibo tipico del posto, ecco qui il mio incontro con la Casciotta. La D.O.P. sancisce che la “Casciotta d’Urbino” è un prodotto le cui caratteristiche organolettiche e merceologiche derivano prevalentemente dalle condizioni ambientali e dalle consuetudini di fabbricazione esistenti nella zona di produzione, è un formaggio grasso a pasta semicotta, ottenuto con latte di pecora intero in misura variabile da un minimo del 70 ad un massimo dell’80%, e di latte di vacca intero per il restante 20-30% proveniente da due mungiture giornaliere. Il formaggio viene sottoposto ad una pressatura manuale con tecnica caratteristica, in stampi idonei. La salatura viene effettuata a secco, ovvero alternando la salamoia alla salatura a secco. Il periodo di maturazione previsto è di 20-30 giorni in ambienti a temperatura di 10-14°C e con umidità di 80-90%. La maturazione del formaggio è piuttosto rapida e, pertanto non viene sottoposto ad ulteriore stagionatura. Per quanto riguarda il sapore è dolce, ma pieno, piacevolmente acidulino e con un inconfondibile tipica fragranza aromatica, in quanto la sua giovane vita evidenzia particolarmente la componente aromatica del latte.
Ingredienti
per 4 persone
300gr di riso carnaroli
400 gr di zucca pulita
150 gr di casciotta di Urbino DOP
2 Lt circa di brodo vegetale
Vino bianco
Olio evo
Scalogno
Sale
Procedimento
Mettete in una pentola la zucca pulita lavata e ridotta a dadini insieme con 400ml di brodo vegetale e lasciate cuocere coperto fino a quando sarà quasi sfatta, poi frullate con il mixer ad immersione e tenete da parte. Tritate lo scalogno e mettetelo a rosolare in una casseruola con un filo di olio evo. Aggiungete il riso, fatelo tostare e sfumate con del vino bianco. Aggiungete due mestoli di crema di zucca e continuate la cottura alternando un mestolo di crema di zucca e uno di brodo vegetale. A cottura ultimata spegnete il fuoco, mantecate con della Casciotta grattugiata. Lasciate sostare il risotto qualche minuto prima di impiattare. Servite il risotto con un ulteriore abbondante grattugiata di Casciotta.
Buon appetito!
Buona vita
e alla prossima ricetta!