Ribollita – Toscana

ribollita

Questi sono i giorni della merla, quindi i più freddi dell’anno, non che quest’anno il freddo non si sia fatto sentire, ma in questi giorni l’unica cosa che ho voglia di fare è stare sul divano che la coperta (io e Matteo ci contendiamo quella dei super eroi che ha ricevuto a da Babbo Natale, io lo faccio più per dispetto, mi piace vedere che all’inizio non vuole, poi ci pensa un po’ su ed è lui stesso a portarmela) dicevo, dopo questa lunga digressione, con una coperta un buon libro e il camino acceso, peccato che a casa nostra non ci sia!!!
Quindi ieri arrivata dal lavoro avevo bisogno di un confort food, qualcosa che mi scaldasse il cuore e le ossa, apro il frigo ed ecco l’ispirazione, gli ingredienti c’erano tutti, quindi perché no, una volta preparati gli ingredienti mentre cuoce ho tutto il tempo per rilassarmi un po’!!!
Quinid Signori e Signore ecco a voi la mia ribollita…

INGREDIENTI
1\2 cavolo verza
1\2 cavolo nero
3 fette di pane toscano raffermo
2 patate
5/6 pomodori ciliegino
150 gr di fagioli secchi (io ho usato quelli in scatola)
1\2 cespo di coste
50 g di porro
200 g di sedano
2 carote
50 gr di olio extra-vergine
1 rametto di rosmarino
Brodo vegetale qb
Pepe
sale
PREPARAZIONE
In una pentola molto capiente preparare il soffritto tritando finemente porro, carota e sedano, aggiungete l’olio e lasciata soffriggere a fuoco lento, dopo aver pulito e lavato tutte le altre verdure, tagliate il cavolo verza e il cavolo nero a listarelle, le patate a tocchetti, i pomodorini a spicchi, le coste a pezzetti , mettete tutto nella pentola, aggiungete 2 bicchieri di brodo vegetale.
Lasciate cuocere per due ore circa, aggiungendo di tanto in tanto un po’ di brodo vegetale, quando manca un’ora aggiungete anche i fagioli, la consistenza deve essere quasi cremosa, quando le verdure saranno stracotte e i cannellini ridotti quasi in crema, potrete togliere dal fuoco e trasferire in una zuppiera, adagiate sopra tutto il pane raffermo leggermente abbrustolito, condite con olio e pepe.
Secondo la tradizione la ribollita va consumata il giorno dopo, fatta appunto ribollire, ma noi ce la siamo pappata subito.

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