Grassi saturi e grassi insaturi: di cosa si tratta?
Da un po’ di tempo mi sto avvicinando molto al tema “alimentazione” leggendo molti libri e guandando trasmissioni a riguardo. Ho deciso così di realizzare qualche articolo in materia con un linguaggio semplice cheè ciò che mi contraddistingue rispetto a molti articoli presenti sul web che sono certamente più scientifici ma meno comprensibili, a mio parere. Oggi vi parlo dei grassi, a cosa servono, quali sono i grassi che dovremmo assumere e in che modo.
C’è una tipologia di grassi cosiddetti “buoni” che sono essenziali per l’organismo per diverse ragioni: sono fonte di energia, risultano indispensabili per l’assorbimento di alcune vitamine (quelle liposolubili) e per il buon funzionamento di alcuni organi. Ma quali sono questi grassi “buoni”?
Per capire di cosa sto parlando occorre iniziare mostrandovi la distinzione tra grassi saturi e grassi insaturi.
I grassi saturi sono quelli contenuti negli alimenti di origine animale, sono presenti ad esempio nel burro, nello strutto, nella carne, nei formaggi e nelle uova, e, in piccola parte, in alimenti di origine vegetale come l’olio di cocco e l’olio di palma. Questa tipologia di grassi, oltre ad essere molto più difficili da digerire, contengono colesterolo “cattivo” ed è per questo che incidono negativamente sulla nostra salute soprattutto in quanto aumentano il rischio di malattie cardiovascolari. Guardando le etichette degli alimenti vi renderete conto che esiste una dicitura “grassi di cui saturi”, che deve avere un valore il più basso possibile. Questa informazione vi può essere utile anche semplicemente quando nell’acquisto di un prodotto siete indecisi su quale acquistare, mettete a confronto i valori di questa voce e scegliete quello con un valore più basso.
Molto differente è la questione dei grassi insaturi che, invece, sono ricchi di omega 3 e omega 6, grassi indispensabili per il nostro benessere e che l’organismo non è in grado di produrre da solo. Ne contengono in abbondanza il pesce e gli oli vegetali in special modo l’olio extravergine d’oliva. I grassi insaturi a loro volta si distinguono in monoinsaturi (l’olio d’oliva) e polinsaturi (olio di semi). Bisogna però tener presente che gli oli vegetali e i cibi che li contengono (tra cui i semi oleosi, frutta secca, avocado), una volta cotti si “saturano” diventando più simili ai grassi saturi, e non solo. Gli oli vegetali durante le fritture superano il punto di fumo (temperatura oltre la quale l’olio produce fumi visibili) diventano dannosi per la salute, infatti producono una sostanza tossica chiamata acroleina. I grassi monoinsaturi sono quelli che resistono meglio alle alte temperature, quindi sono da preferire in caso di fritture. Possiamo consigliarvi di consumare gli oli vegetali a crudo o comunque solo se sottoposti a brevi cotture in modo da riuscire ad usufruire al meglio delle proprietà benefiche di questi alimenti.
Infine, oltre ai grassi saturi ed insaturi, esiste un’altra categoria denominata acidi grassi trans-saturi, detti anche idrogenati, i quali subiscono una trasformazione nei processi produttivi delle industrie, mutando così non solo la loro struttura (da liquidi a solidi) ma anche il loro nome (ad esempio da acido oleico ad acido elaidinico). Questi oli sono usati dalle aziende in quanto permettono una più lunga conservazione dei prodotti finali e un risparmio economico, tutto questo però va a discapito della nostra salute, di fatti sono grassi dannosi che devono essere assolutamente evitati. Purtroppo non sempre è facile capire se i prodotti acquistati li contengano, a meno che c’è la scritta esplicita “non contiene grassi idrogenati”. I prodotti nei quali è più facile trovare questa tipologia di grassi sono: margarina e burro, cornetti e brioche, patatine fritte anche surgelate, dado per minestre, cioccolatini (soprattutto quelli “scioglievoli”), biscotti, panature per esempio quelle del pesce.
Vorrei quindi consigliarvi di fare buoni acquisti e indirizzarvi maggiormente sull’uso dei grassi insaturi e mangiare con moderazione i cibi che contengono quelli saturi. Mentre se soffrite di colesterolo dovete assolutamente prediligere i grassi insaturi, sono consigliati l’ olio d’oliva, l’olio di sesamo, l’olio di canapa, l’olio di semi di lino, semi oleosi, frutta secca, la polpa dell’avocado e tanto pesce (che non siano molluschi, frutti di mare e gamberi). Per chi non lo sapesse la polpa dell’avocado, dalla consistenza burrosa appunto perchè ricca di grassi buoni, può sostituire egregiamente il burro nei dolci usando la stessa quantità. Per chi ha tempo e voglia sarebbe opportuno prepararsi quanto più possibile prodotti in casa usando ingredienti genuini di cui conosciamo provenienza. So che molti di voi hanno poco tempo a disposizione, ma a volte basta veramente poco tempo per realizzare un piatto sano o un dolce light. Il mio blog è fatto di ricette semplici e, nella maggioranza dei cas, light e vegane, vi basta scegliere quelle con gli ingredienti che preferite.
Cercare di migliorare la nostra alimentazione è un passo verso la prevenzione, per questo dovrebbe essere un obbligo e un impegno mangiare sano. Spero l’articolo vi sia piaciuto, certo l’argomento è molto vasto quindi ho cercato di darvi semplicemente qualche input.
Se vi piacerebbe leggere articoli simili fatemelo sapere nei commenti!
L’articolo Quali sono i grassi buoni e consigli sugli acquisti sembra essere il primo su Ricette al femminile.