La puccia salentina è un pane tipico della tradizione pugliese, ed esattamente delle province di Lecce e di Taranto. È proprio qui che possiamo imbatterci nelle tradizionali puccerie, che sono semplicemente dei locali simil fast food dove vengono preparate queste bontà. Oggi secondo il Calendario del Cibo Italiano di AIFB, si celebra la giornata nazionale della puccia salentina, di cui sono ambasciatrice, e quale occasione migliore se non quella di mettere le mani in pasta e portarle nella mia Calabria?
Et voilà! Detto fatto! Ovviamente le mie pucce sono state infornate in un comunissimo forno elettrico da cucina, mentre per assaporarne il vero gusto vanno assolutamente cotte nel forno a legna. Il nome di questo gustosissimo “panino” deriva da “buccellatum“, ovvero boccone e tradizionalmente stava ad indicare il pane dei militari. La ricetta, come tante altre, presenta le sue varianti ed è proprio per questo motivo che si conoscono pucce morbide e croccanti o ancora pucce alle olive o alla pizzaiola.
In Puglia è uno degli street food più amati e tradizionalmente veniva preparata dai contadini in modo che gli stessi potessero portarla con loro nelle dure giornate di lavoro. La caratteristica fondamentale della puccia salentina è quella di avere un diametro di circa 20-30 centimetri, come da tradizione. Sempre la tradizione vuole che le pucce si preparino in occasione della vigilia dell’Immacolata, giorno in cui si digiuna e si mangia solo una puccia. Ciò viene fatto per non impegnare le donne in cucina, in modo da poter avere più tempo a disposizione per seguire i riti religiosi legati alla festività.
Dopo avervi dato qualche accenno storico, non mi rimane che ringraziare l’AIFB che, come sempre, mi ha fatto scoprire una ricetta tradizionale eccellente, di cui ora non potrò più fare a meno. Ora sarete curiosi di capire come si prepara questa mia nuova bontà. Seguitemi e se vi va date un’occhiata alla video ricetta presente sul mio canale youtube!
Puccia salentina
Ingredienti
1 kg. di farina 0;
600 ml. di acqua tiepida;
1 cubetto di lievito di birra fresco o 1 bustina di lievito di birra secco;
100 ml. di olio extravergine d’oliva;
15 g. di sale;
10 g. di miele.
Preparazione
Per prima cosa disponete la farina su una spianatoia di legno e unite il lievito sciolto in una parte di acqua insieme al miele. (Se utilizzate il lievito di birra disidratato come ho fatto io, tipo Mastro Fornaio, non avrete bisogno di scioglierlo, ma dovrete unirlo direttamente alla farina insieme a due cucchiaini di zucchero come indicato sulla bustina. In questo caso dovrete omettere il miele!)
Iniziate a mescolare il tutto e unite l’olio extravergine d’oliva e l’acqua tiepida a filo. Lavorate il tutto per qualche minuto e quando l’impasto inizia ad incordarsi, unite il sale. Lavorate di nuovo l’impasto in modo che il sale venga ben assorbito e continuate a impastare per circa 15 minuti. Questo passaggio è fondamentale per la riuscita dell’impasto che dovrà essere liscio ed elastico.
Date una forma quanto più possibile sferica all’impasto e ponetelo in una ciotola oliata. Coprite quest’ultima con un canovaccio e lasciate lievitare in forno spento con luce accesa per circa 3 ore. Trascorso questo tempo, l’impasto avrà abbondantemente raddoppiato il suo volume, quindi trasferitelo nuovamente sulla spianatoia e lavoratelo con le mani fino a formare un filone.
Da esso ricavate dei pezzi di impasto che dovranno pesare circa 100 grammi e realizzate delle palline fino ad esaurimento. Successivamente stendetele con il mattarello fino ad ottenere dei dischi del diametro di circa 20 centimetri e disponete ogni disco su una placca ricoperta di carta forno. Infornate in forno statico preriscaldato a 250° per circa 15 minuti. Trascorso questo tempo, sfornate le pucce e lasciatele freddare.
Una volta fredde, procedete alla farcitura in base al vostro gusto personale. Io ho scelto uno dei ripieni più classici, ovvero pomodoro e mozzarella. Servite la puccia salentina ben farcita e buon appetito!
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