Quando mi proposero di mandare il curriculum onestamente non credevo di essere chiamato. E infatti così fu…poi come spesso accade (non sempre per la verità) una seconda telefonata mi chiedeva la disponibilità per essere il responsabile delle colazioni.
Ovviamente la risposta fu SI. Ogni condizione presentata mi è andata bene. Il treno passa una sola volta e bisogna prenderlo.
Voglio ricordarmi questa fantastica esperienza come una delle più “strampalate” che potrò mai vivere…non ha paragoni con tutto ciò che ho mai fatto fino ad oggi.
In continuo movimento, frenesia prima del servizio, tutto deve essere perfetto. Poi 1 ora di “caos organizzato” e infine la quiete…dopo la tempesta. Pausa per rilassarsi e forza ripartire per il successivo servizio.
18 ore consecutive. Una miriade di piatti, piattini e finger che passano davanti. Devono essere sempre diversi, sempre intriganti, sempre al passo di gara.
Già la gara. Alla prima tappa, Jerez de la Frontera, sono riuscito un paio di volte ad uscire nel paddock ed incrociare una discreta folla di appassionati che si guardano attorno circondati da camion, scooter, motorhome di tutti i tipi, colori e dimensioni. Toccata e fuga a bordo pista per vedere sfrecciare questi campioni e poi subito ritorno al lavoro. Ma la sensazione di indossare quella divisa che simboleggia l’eccellenza Italiana dei motori in tutto il mondo ti da una sensazione unica. Almeno per me che cerco di vivere ogni esperienza con tutto me stesso.
Per la verità siamo riusciti a vedere anche i tre giri finali con video annesso. Io che non sono mai stato super appassionato di moto e velocità devo dire che ti fa venire la pelle d’oca vedere sfrecciare (nel vero senso della parola) questi ragazzi. L’adrenalina c’è e si sente tutta…ma questa sarà un’altra storia. Ora si torna in cucina. A prestissimo.