Pizza bianca "scrocchiarella" con farina senatore Cappelli

La vita è fatta di piccole felicità insignificanti
simili a minuscoli fiori
Ogni giorno succedono piccole cose
tante da non riuscire a tenerle a mente
né a contarle
e tra di esse si nascondono
granelli di una felicità appena percepibile
che l’anima respira
e grazie alla quale vive

(B.Yoshimoto)
Mi sembra di vivere in un tempo indefinito, in una strana realtà parallela con giornate tutte uguali, dove è facile confondere il martedì con la domenica. Mi sento più spettatore che attore in questa anomala realtà, chiusa come sono nel microcosmo della mia casa, il luogo dove tutto accade: la consueta vita familiare, le riunioni di lavoro, le lezioni universitarie di mia figlia, il tempo libero, gli incontri virtuali con le amiche … Una nuova realtà che, vista dalla finestra, mi preoccupa, a volte mi commuove, spesso mi spaventa.  Avevo accettato mentalmente, ormai da tempo, di convivere con il rischio terrorismo, d’altronde difficile non pensarci se vivi a Roma e passeggiando in centro lo fai tra i militari armati fino ai denti, ma mai mi sarei immaginata di dover vivere una pagina di storia apocalittica … una pandemia globale, in cui quelle rare volte che esco da casa, e solo per fare la spesa, mi sento un tributo che parte per gli Hunger Games! Comunque, siamo giunti alla cosiddetta fase due. Comprendo la necessità, dal punto di vista sociale, di permetterci di cominciare a pianificare una vita, che purtroppo per parecchi mesi non sarà certo come quella di prima. Ma, sinceramente, mi preoccupa molto questa seconda fase, mi preoccupa la prontezza del territorio e l’autoregolamentazione degli italiani. Quanti di noi saranno in grado, per tutto il lungo percorso di questa maratona, di rispettare le regole senza aver voglia di cedere? Mi dispiace, non è certo nel mio stile, ma in questa particolare situazione non riesco ad essere ottimista. Vedo un po’ troppa gente in giro, comincio a vedere lassismo e menefreghismo e per assurdo soprattutto ai poli opposti della vita: nei giovani e negli anziani. Motivazioni evidentemente diverse li spingono, ma il risultato catastrofico li potrebbe unire … travolgendo nel mentre tutti noi. Invece, in questa seconda fase, servirebbe – da parte di tutti noi – tanta prudenza, senso di responsabilità e buonsenso, sia per proteggere la nostra salute che quella degli altri. Purtroppo, dobbiamo farcene una ragione, nulla è più come prima, tutto è straordinario, perché nulla è stato mai affrontato. La riavremo la nostra vita, ne sono certa, ma se la rivogliamo proprio come prima, allora dobbiamo essere prudenti ed avere pazienza, un passo alla vota senza fretta. Dobbiamo accettare che le priorità sono cambiate per tutti, questo è il momento delle piccole cose, delle piccole gioie, ma anche dei grandi valori, della solidarietà. L’idea più bella, il valore più alto, il proposito più nobile, devono trovare la forza di esprimersi nella vita quotidiana con piccoli gesti concreti. Piccole azioni che testimoniano il nostro essere popolo, il nostro essere uniti nel tentativo di esorcizzare la paura e di sconfiggere al più presto il nemico comune. 

Ingredienti 
per la focaccia

250 gr di farina senatore cappelli
200 gr farina 0 
50 gr di semola
300 ml di acqua
35 ml di olio extravergine d’oliva
10 g sale fino
3.5 g Lievito di birra disidratato
Per l’emulsione

100 ml di acqua
50 ml di olio extravergine d’oliva
Sale grosso (Io sale dolce di Cervia ) q.b.
Procedimento
Inserite le farine nella ciotola della planetaria, con la foglia, insieme al lievito, accendete e dopo un paio di giri inserite 290 ml di acqua, appena l’impasto prenderà consistenza, cambiate il tipo di gancio, mettete quello ad uncino e passate a velocità 2. Appena tutto l’impasto sarà avvolto intorno al gancio, fermate la macchina allargate l’impasto spostandolo delicatamente intorno alle pareti della ciotola così da formare una sorta di buca al cui interno inserirete gli ultimi 10 ml di acqua e il sale fino. Riabbassate il gancio e azionate nuovamente passando gradualmente a una velocità più sostenuta. Fate andare per circa 10 minuti, o fino a quando l’impasto non si sarà avvolto di nuovo intorno al gancio. A questo punto senza fermare la planetaria, ma abbassando la velocità, unite l’olio a filo. Una volta che l’impasto lo avrà ben assorbito, aumentate nuovamente la velocità e lasciate impastare fino ad incordatura. A questo punto coprite la ciotola con della pellicola e mettete a lievitare. Trascorso questo tempo, passate l’impasto sulla spianatoia, spolverata con della semola, e dateli una piega a tre. Questo tipo di piega di rinforzo serve prima dell’ultima lievitazione e stesura per sgasare l’impasto e incordare la maglia glutinica, creando così una mollica più fitta con uno sviluppo più omogeneo. A questo punto coprite l’impasto con una ciotola messa a campana e lasciatelo così per circa 30 minuti. Ungete ben bene due teglie da forno. Con l’ausilio di un tarocco dividete l’impasto in due e ponete ogni parte su una teglia. Con le mani ben oliate, delicatamente, allargate e stendete l’impasto, solo con i polpastrelli. Coprite con un telo da cucina e lasciate così un’altra ora. Trascorso questo tempo, affondate la punta delle dita nell’impasto per creare i classici buchini e spennellate abbondantemente la superficie dell’impasto con un’emulsione di olio ed acqua (2 parti di acqua per 1 di olio) e distribuite sulla pizza un po’ di sale dolce di cervia (se non lo avete va bene anche del normale sale grosso). Infornate in modalità statica a 250° per 20 min nella parte più bassa del forno, proprio a terra senza griglia, poi altri 5 minuti alzando al teglia a metà del forno. 
Buon appetito!
Buona vita
e alla prossima ricetta!

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