Le cose cambiano. Per lo più cambiano le percezioni che abbiamo relativamente a certe cose. Oggetto di quelle cose, sono le “ortiche”. Se penso a tutte le volte che da bambina mi sono urticata le gambe correndo spassionatamente tra l’erba o a tutte le volte che le ho estirpate dal mio giardino, e soprattutto, quanto le abbia maledette quelle “erbacce”, il mio tentativo di portarle in tavola e di farce accettare ai miei bimbi, con il senno di poi, mi ha sorpreso notevolmente. Certo, mi è sempre piaciuta l’idea che i miei cuccioli aprissero i loro orizzonti e imparassero a guardare oltre le apparenze ma perché mai osare con qualcosa che si sa per certo essere di difficile gradimento?!? Forse per il bisogno di stupirmi (nuovamente) e di stupire. Perché è questa la sensazione che mi ha sommerso quando con la gita fuori porta a Modena, assaggiai le tigelle con stracchino e crema di ortiche. Mai e poi mai avrei immaginato di gustarle e di innamorarmene. Dal primo boccone, ecco il mio “Ortica I love You!” e la mia visione completamente modificata. Ecco così fumentare ardemente il desiderio di cucinare quelle erbette verdi. E vi dirò, anche il perplesso Barolo, che al primo fiuto ha stortato il musino, una volta percepito il profumino che si sprigionava in casa, si è ricreduto! Il trovarle è stato un po’ arduo, sarei arrivata ad andare a raccoglierle personalmente tra i campi dietro casa se non avessi avuto alternativa. Per fortuna, in cascina, su pressata preghiera, ecco commissionata una cassetta di ortiche al modico prezzo di 10 euro, prezzo equo se si considera l’ingaggio privato, no?!? Ed assieme ad esse, ecco acquistate delle fresce uova biologiche di galline libere di scorrazzare a cielo aperto, ottime per una buona frittata!