Amo i risvegli dolci e lenti, di quelli che anticipano giornate piene di risate e del calore degli affetti; magari inondate di sole e di buon umore, di profumi di casa ed essenze che salgono da giardini colorati.
Amo sentire l’erba che accarezza i piedi nudi durante passeggiate mano nella mano,
e quei sorrisi contagiosi a cui basta poco per diventare radiosi.
Amo i tramonti che dipingono il cielo di rosa, con le onde del mare che si infrangono lente nel silenzio, i gabbiani che svolazzano leggeri sfiorando lo specchio d’acqua quando il mare si prepara alla quiete notturna.
Amo godermi panorami alpini in cui il sole cala dietro le montagne che si stagliano in un serena regalità all’orizzonte, mentre il cinguettio degli uccellini e la brezza della sera in arrivo mi cullano dolcemente.
Amo anche le ombre dei grattacieli che dipingono quadri sulle strade, la frenesia della città che non si spegne nemmeno di notte e che con le sue luci, suoni e colori non annoia mai ma anzi, tiene compagnia.
Amo addormentarmi con il sorriso, sognando nuovi risvegli in giornate in cui assaporare le piccole cose di cui voglio sentirmi sempre piena ma mai sazia; quelle da vivere con spontaneità, ironia e gioia in ogni singolo e irripetibile momento, con le persone che amo.
Amo la semplicità, quella vera, genuina, quella che è tanto semplice ma che spesso anziché essere immediata risulta invece molto difficile da comprendere; forse perchè paradossalmente abbiamo bisogno di complicare sempre tutto per affrontare le cose e poi, inevitabilmente, ci lasciamo sfuggire ciò che di più bello e profondo esse nascondono nella loro semplice spontaneità.
A volte dovremmo lasciarci andare all’imprevisto anzi, più in generale alla vita, con la stessa leggerezza e naturalezza che avevamo da bambini, quando non si analizzava ogni dettaglio trasformando anche una banalità in un problema immenso o non si rinunciava alla meraviglia e alla sorpresa di un istante interrogandosi sui pro e i contro della situazione.
E allora tutto era una festa, un’immensa gioia che scaldava il cuore; tutto era magia.
E io a quella magia non voglio rinunciare neppure ora!
Ecco perché ora cerco di non sopprimerla più con eccessive riflessioni e troppa razionalità: è troppo bella la spontaneità con cui gli eventi ci si propongono nella loro immediatezza!
Perchè tarparci le ali spegnendo la magia con eccessivi “se…”, “ma…”, “non so…”?
Godiamoci la magia, quella semplicità e genuina vitalità che ogni istante cela palesemente in se stesso.
Ingredienti per 12 muffins
- 250 g di farina 00
- 125 g di zucchero
- 70 g di burro fuso
- 100 g di ricotta
- 70 g di latte
- il succo di un limone
- una bustina di lievito per dolci
- 2 uova
Per la copertura (due varianti)
- il succo di un limone oppure 2 cucchiai di miele di acacia
- zucchero a velo q.b.
- 40 g di pistacchi tritati
Preparazione
In una ciotola sbattete le uova con lo zucchero fino a quando avrete ottenuto un composto chiaro e spumoso.
Aggiungete anche il burro fuso, il latte, la ricotta, il succo di limone e mescolate bene.
Unite anche il lievito e la farina setacciati e mescolate eliminando eventuali grumi.
Versate il composto negli appositi stampini per muffin (unti e infarinati se non avete i pirottini) riempiendoli per 3/4.
Fate cuocere in forno già caldo a 180°C per 20 minuti, sfornate e lasciate raffreddare.
Nel frattempo tritate grossolanamente i pistacchi e spremete il limone.
Preparate la glassa al limone unendo lo zucchero a velo al succo di limone (io l’ho lasciata piuttosto liquida e trasparente ma voi potete optare per la consistenza che preferite), cospargetela sui muffin e decorate con la granella di pistacchi.
In alternativa potete cospargere la superficie dei dolcetti con del miele e decorre con i pistacchi tritati.
Semplici, golosi e sofficissimi…un perfetto connubio di sapori che ricordano un pò le specialità sicule.