Chi mi segue e mi conosce sa quanto io ami la cucina asiatica.
Ultimamente sto “giocando” con la pasticceria giapponese e da bravo e coscienzioso studente, devo partire dalle basi.
Che bella che è la tradizione dolciaria giapponese: meringhe, sponge cake, biscotti come i chinsuko, il melonpan, i dorayaki (qui trovi la ricetta originale, quella di Doraemon!)
E così ecco in questo post la mia personale esperienza nella preparazione dei MOCHI.
COSA SONO I MOCHI?
Se non conosci di cosa sto parlando fermati un attimo e leggi qui, altrimenti prosegui e corri a leggere la ricetta più in basso.
I mochi (si legge “mocci”) sono dei dolcetti famosissimi nel mondo orientale, creati in Giappone. Fanno parte della cultura pasticcera tradizionale giapponese e vengono preparati tutto l’anno, anche se nascono come dolci per festeggiare il capodanno.
Si tratta di dolcetti dalla forma tonda formati da un particolare impasto derivato da riso glutinoso ridotto in pasta in cui quasi sempre viene racchiuso un ripieno cremoso.
A seconda del ripieno e della presentazione esistono diversi mochi (resta aggiornato ed iscriviti sui canali social. A breve un intero post sui diversi tipi di mochi).
Il mochi più famoso e diffuso si chiama daifuku ed è quello ripieno di confettura di fagioli dolci (azuki)
Così, io e la mia ragazza, abbiamo sperimentato questa ricetta…e devo ammettere che non è niente male. A differenza di quelle che trovi sul web, qui si parte da riso e non da farina di riso (le dosi variano leggermente). PROPRIO COME I MOCHI FATTI IN GIAPPONE
DOLCETTI KAWAII MA TANTO PERICOLOSI
Come per tutto in Giappone, anche la preparazione di questo dolcetto prevede una particolare cerimonia chiamata mochitsuki (nel prossimo post parleremo anche di quest’aspetto legato ai mochi, oltre che alle diverse tipologie).
Prima della ricetta, voglio solo scrivere poche righe d’avvertimento:
ATTENZIONE, il mochi è definito anche “il dolce assassino” in quanto provoca soffocamento se mangiato tutto in un boccone.
Gli asiatici amano il one bite ovvero mangiare in un boccone e purtroppo capita ancora oggi che molti anziani e bambini perdano la vita in quanto i mochi, dolcetti gommosi ed appiccosi, se ingeriti tutti d’un colpo possono fermarsi in gola.
Quindi ATTENZIONE, mi raccomando.
Ecco ora la ricetta
INGREDIENTI (il numero dei mochi varia a seconda delle dimensioni scelte):
- 160 grammi circa di riso;
- 340 grammi di acqua;
- 80 grammi di zucchero semolato
- Amido di mais (solo per la manipolazione);
PROCEDIMENTO:
Cuocere il riso fino a renderlo molto morbido aggiungendo lo zucchero nell’acqua.
Scolare
e far intiepidire (non deve raffreddarsi).
Poi frullare
fino a creare una crema.
Mi raccomando, occorre frullare attentamente per creare una pasta senza grumi o pezzetti di riso.
Ripassare la pasta in pentola (dal fondo alto) e dare un’ulteriore cottura per circa 2 minuti. Poi riversate l’impasto sul piano da lavoro.
Ora dobbiamo creare i nostri mochi. Non avendo a disposizione i fagioli azuki, abbiamo usato la classica crema alla nocciola italiana più famosa al mondo (nutella).
Prendete poco impasto tra le mani spolverate di amido e create un dischetto.
Riempite con la crema e poi richiudete formando una pallina.
Non preoccupatevi se l’impasto risulta molto appiccicoso, è proprio così che deve essere.
Ed eccoli qui…..morbidi, appiccicosi (in questa versone ripieni di Nutella).
Riusciti al primo tentativo, ovviamente non sono belli come quelli originali ma io e la mia ragazza affineremo la tecnica e li rifaremo ancora più belli
Però sono boni…….davvero, davvero boni!
Come prima volta non sono venuti affatto male, aspetto i vostri commenti e come sempre vi invito a rifare la ricetta ed a condividere la foto sui social.
Mi trovate su Instagram con @profruggi e #ristorazioneconruggi
L’articolo Mochi fatti in casa: i dolcetti giapponesi più buoni di sempre proviene da Ristorazione con Ruggi.