Eh niente, alla mia prima conferenza, in occasione delle Notti dell’Archeologia – organizzate dalla Regione Toscana – nel bel mezzo della mia esposizione riguardante i risultati di un progetto a cui mi sono dedicata (e con il quale mi sono abilitata alla professione), una simpatica apetta – sono ironica – ha pensato bene di intrufolarsi nella mia camicetta e di pungermi sotto un braccio. Però, nonostante il dolore lancinante alla spalla ed il braccio quasi immobilizzato, a mò di redivivo, ho continuato ad esporre il mio lavoro da vera donna stoica quale ho sempre saputo di essere – forse anche un po’ incosciente, ma questa è altra storia – solleticando pure i presenti – una quarantina di persone – ammettendo, candidamente al microfono che “qualcosa” doveva avermi punto. La timida risata – mia e del pubblico – mi ha rinfrancata perciò ho stretto i pugni e, fingendo di non sentire né dolore né bruciore, benché in realtà stessi annegando in una tempesta di patimento, trattenendo imprecazioni che rimbombavano silenziosamente nella mia testa, ho portato a termine l’esposizione e mi sono pure trattenuta per le domande dei curiosi! Soddisfazione immensa: oltre ad aver fatto un ottimo lavoro, ho pure dimostrato di avere carattere e determinazione. Insomma, non voglio incensarmi ma sinceramente sono fiera di me. Insomma, mi sono sentita un po’ spartana, dura nell’anima ed insensibile al dolore (o quasi…) e la cosa non mi dispiace affatto!
Però, ogni spartano che si rispetti ha poi bisogno di una carezza e di una coccola: beh, io ci ho pensato il giorno successivo con questo piatto di pasta integrale affogata in stracchino delicato, fiori di zucca e soffrittino di cipolla di Certaldo. Una vera squisitezza.. per ripartire a tutta birra, più spartana che mai! 