Un romanzo diversamente giallo… Nulla di più esatto per descrivere questa storia emozionante.
Non sapevo cosa aspettarmi da questo libro e ora che l’ho finito mi sento svuotata. Acca mi è entrato dentro, la sua voce mi accompagnerà ogni volta che vedrò bambini speciali come lui.
Quando ho letto la sinossi ero un po’ restia perché avevo paura di imbattermi in qualcosa di pesante visto il suo protagonista, oppure qualcosa di forzato, non so bene come spiegarmi, ma Lidia Calvano con il suo stile incalzante e questa particolare narrazione del protagonista bambino, mi ha trascinato fino alla fine sorprendendomi con un colpo di scena eccezionale.
Ho versato anche lacrime di emozione fin dalle prime pagine perché Marta ero io e Acca mio figlio. Ancora adesso ne sono travolta.
Ho preso la decisione di inserire questo romanzo nella mia rubrica nonostante non ci sia nessun piatto particolarmente degno di nota, perché per me è uno dei più bei libri che ho letto fino ad adesso del 2018 e mi sono talmente emozionata per Acca che ho deciso di voler preparagli la sua tanto amata cotoletta impanata con le patatine fritte, spero gli piacerà la mia versione in friggitrice ad aria!
INGREDIENTI per 2 bambine:
- 2 fettine di coscia di vitello
- 1 uovo grande
- farina q.b.
- pangrattato q.b.
- 2 cucchiai d’olio vegetale delicato
- 2 patate medie
- sale a piacere
Per preparare le patatine vi basterà seguire le indicazioni in questo video
Per le cotolette, procedete così: in una ciotola sbattete le uova con il latte e versate un po’ di farina e di pangrattato in due piattini.
Procedete alla panatura della carne, prima passatela nella farina, poi nell’uovo e infine nel pangrattato, se come me volete una cotoletta bella croccante, ripetete il passaggio uovo pangrattato.
Nebulizzate la carne da entrambe le parti con un filo d’olio oppure spennellatela e cuocete a 200° per 4 minuti, qualche minuto in più se la carne è tagliata spessa, io preferisco le fettine sottili.
SINOSSI E LINK D’ACQUISTO:Acca è un bambino di 10 anni, molto intelligente e con grande senso dell’umorismo, ed è la spiritosa voce narrante di questa storia, una storia diversamente gialla. Il rapporto con suo padre è inesistente, ma con Marta, la sua mamma, vive in tenera simbiosi: lei è l’unica persona con cui riesce a comunicare, attraverso un linguaggio che trova gesti e parole nell’empatia che li unisce. Perché Acca è cieco, muto e gravemente disabile, e Marta gli dedica ogni momento della sua vita. La routine quotidiana, densa d’amore e altrettanto complessa, si interrompe improvvisamente quando Teresa, la sua babysitter, viene barbaramente uccisa. Tutta la famiglia si ritrova coinvolta nelle indagini e Acca stesso diventa per l’ispettore Ferrara un prezioso quanto difficile testimone, depositario di un segreto che non è in grado di raccontare se non attraverso sua madre. Un segreto che farà di entrambi il bersaglio dell’assassino. Tra leggerezza e suspense, tenerezza e colpi di scena il delitto troverà il suo colpevole ma niente sarà più come prima, né per Acca, né per Marta. Un ciclo si chiuderà, se ne aprirà un altro.