Linguine al tonno alletterato fresco con alga kombu

Io l’avevo detto, anzi, l’avevo scritto, qui, che di sicuro avrei trovato altri modi in cui impiegare l’alga kombu. Per esempio, in un mediterraneissimo sugo di tonno alletterato fresco con olive e capperi e origano.

Metti poi, che con questo sugo ci condisci delle linguine prodotte esclusivamente con semola di grano duro San Carlo e nient’altro, tutto prodotto a km 0, dalla coltivazione del grano alla realizzazione delle linguine belle ruvide, trafilate al bronzo e fatte seccare lentamente… l’effetto è da KO al primo round, con l’intollerabile rammarico che non è consentito mangiarne una porzione maggiore di 80 grammi :-(


Per 3 porzioni:

  • 240 g di linguine di semola S. Carlo, da agricoltura biologica
  • 300 g di tonno fresco da pesca sostenibile, a pezzettini (alletterato il mio)
  • 250 g circa di pomodorini datterino bio in conserva
  • 1-2 spicchi d’aglio bio
  • 1 peperoncino cayenna bio, produzione propria (facoltativo)
  • 15-20 olive nere denocciolate
  • una bella manciata di capperi in salamoia, scolati
  • 1-2 g di alga kombu atlantica, biologica, secca
  • olio evo
  • uno spruzzo di vino bianco
  • sale grigio di Bretagna
  • origano secco

Sminuzzare il tonno a dadolini non troppo grandi.
Affettare sottilmente aglio e peperoncino e far rosolare con l’olio evo, quindi aggiungere il tonno e far rosolare tutto insieme. Sfumare col vino bianco.

Schiacciare i pomodorini datterino con una forchetta e aggiungere al tonno. Mescolare e aggiungere anche l’alga spezzettata con le mani.
Portare la salsa a bollore e aggiungere olive e capperi, e infine salare.

Abbassare la fiamma e far cuocere fino a far restringere la salsa, e a fiamma spenta profumare con l’origano.
Lessare le linguine, scolarle al dente e saltarle nella padella col condimento, impiattare e servire.


E’ abbasanza ricorrente, in questi ultimi mesi, sentire o leggere cose del tipo lassù devono stare a preparare un concerto senza eguali, dove per lassù si intende un ipotetico paradiso che, se esistesse veramente, sarebbe di sicuro una meta molto ambita, se è vero che tutti i grandi artisti scomparsi negli ultimi tempi, uniti a quelli che ci hanno lasciato già da un po’, si stanno attezzando per tenere un super-mega-concertone.
Papa Wemba, scomparso pochi giorni dopo Prince, è morto sul palco, mentre cantava, cioè mentre era nel suo elemento naturale. Quando si dice “dare la vita per la musica”. Tuttavia, devo confessare la mia ignoranza: io non l’avevo mai sentito nominare, per cui, una volta letta la notizia della sua scomparsa, l’ho archiviata e ciao.
Poi, ho letto un altro articolo di Andrea Scanzi, che linkava questo video che segue, Peter Gabriel che canta il famosissimo brano In Your Eyes durante il concerto Secret World Live Tour, con la partecipazione di Papa Wemba e, soprattutto, della sua musica e i ritmi della World Music, che Peter Gabriel aveva colto e valorizzato negli anni ’90. E lì ho capito quale grande perdita sia stata la morte di Papa Wemba per il mondo della musica.
E’ un video di una spettacolarità travolgente, e se amate la musica, sono 10 minuti ben spesi, che vi coloreranno la giornata e vi metteranno addosso il ritmo giusto per affrontarla.
In Your Eyes, dal Secret World Live Tour.
Peter Gabriel e Papa Wemba (RIP).
Enjoy!

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