Non smetterò mai di sognare
avrò forza per vincere
coraggio per non mollare
pazienza per persistere.
(A.Parker)
Roma è strana in questo periodo. I negozi sono vuoti, le strade deserte. Ufficialmente non c’è nessun lockdown, ma nella mia città, così sempre brulicante di vita, vagano infreddolite solo poche persone, per lo più gente che raggiunge il posto di lavoro o si rifornisce di cibo. Sarà colpa di Omicron, sarà che ci sono veramente tanti contagiati e altrettanti sono in isolamento, sarà la mestizia di non vedere la fine, ma se andate in giro per il centro vi assicuro che ci sono più giornalisti che persone a passeggio. A parte il circo politico/mediatico di questi giorni, si percepisce troppa rassegnazione nell’aria e poca speranza. Si seguita, giustamente, a parlare di bonus e di ristori, ma per i bambini ed i ragazzi cosa stiamo facendo? È vero, tutti, a tutte le età, abbiamo sofferto e soffriamo per le limitazioni alla nostra libertà a cui il virus ci obbliga, ma i ragazzi, dai bimbi ai più grandi, sono quelli che hanno pagato e seguitano a pagare il prezzo più alto. Alcuni di loro hanno sofferto moltissimo altri meno, ma a tutti sono stati tolti due anni di esperienze, di viaggi, di socialità, di crescita nel gruppo, di confronto fisico con l’altro, due anni di abbracci, di baci, di primi amori, due anni di libertà. L’altro giorno, passando davanti al cortile di una scuola elementare, mi si è stretto il cuore nel vedere dei bimbi giocare con le mascherine indosso e nel sentire le maestre gridare “state distanti !”. Le nostre vite si sono stravolte e ci lamentiamo di questo in continuazione, ma le loro vite non si sono solo stravolte … si sono fermate in stand by. Loro sono il nostro futuro, che generazioni stiamo crescendo? Che cicatrici rimarranno nelle loro anime, quanto peserà nel loro futuro il ricordo di questi due anni? Sempre che siano solo due anni… Mi dispiace oggi mi “beccate” così, un po’ triste, un po’ sfiduciata, un bel po’ arrabbiata. E come sempre quando ho la luna storta mi rifugio in cucina, perché a volte distrarsi è rigenerante.
Ingredienti
300 gr di carne macinata mista (manzo/vitella/maiale)
80-90 gr circa di pane raffermo
1 uovo bio
30 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
6 salsicce di prosciutto di Norcia
250 gr di lenticchie di Castelluccio
1200 ml di passata di pomodoro
farina q.b.
sale q.b.
olio evo q.b.
Procedimento
Per circa 20 polpette – Prima di iniziare la preparazione delle polpette occorre mettere il pane raffermo ad ammorbidire in un po’ di acqua per circa 15-20 min, per poi strizzarlo bene e sbriciolarlo. In una ciotola unite la carne macinata, il pane, il parmigiano e l’uovo, salate e mescolate bene, direttamente con le mani, fino ad amalgamare ben bene gli ingredienti tra loro ed ottenere un composto morbido (Per quanto riguarda la quantità esatta di pane da utilizzare dovrete un pochino andare ad occhio perché non tutti i tipi di pane fruttano nell’identico modo, quindi potrebbe occorrerne un poco di più o un poco di meno) Sempre con le mani prendete poco impasto per volta e formate delle palline della dimensione di una piccola albicocca e passatele in un velo di farina. In una padella antiaderente, mettete un filo di olio evo e lasciate rosolare le polpette da tutte le parti. Non devono cuocere, ma solo rosolare quel tanto da colorarne l’esterno, fermare i succhi e dare loro compattezza. Spegnete il gas e tenetele da parte.
Per il sugo – Eliminate il budello esterno da 2 salsicce e sgranatele, così da poterle sbriciolare molto finemente. In un tegame mettete a scaldare un filo di olio extravergine d’oliva a cui aggiungerete l’impasto di salsiccia, lasciate rosolare seguitando a sgranare la carne con l’aiuto di una paletta di legno, una volta che sarà ben rosolata e sgranata aggiungete la passata di pomodoro, un pizzico di zucchero e aggiustate di sale. Nel frattempo, con uno stecchino bucherellate il budello delle altre salsicce, senza eliminarlo. Unite al sugo le salcicce bucherellate e le polpette. Coprite il tegame, ma senza chiuderlo del tutto e lasciate cuocere per circa 30 min a fuoco basso.
Cottura delle lenticchie – Prima di lessare le lenticchie, esaminatele attentamente per eliminare eventuali sassolini o altre impurità e poi sciacquatele abbondantemente sotto l’acqua corrente. Mettetele in una pentola di acciaio capiente dal fondo spesso, coperte da abbondante acqua, aggiungete un paio di foglie di alloro, non salate, coprite e portate a bollore su fuoco a fiamma media. Quando l’acqua inizia a bollire abbassate la fiamma, e lasciate cuocere coperto per circa 20-30 minuti. Assaggiate le lenticchie per valutare se sono cotte, dovranno risultare morbide, ma non sfatte. Una volta pronte, spegnete il gas e scolatele ben bene, eliminando le foglie di alloro.
Assemblaggio del piatto – Prendete un contenitore largo e basso, metteteci dentro le lenticchie ben scolate, aggiungete tre mestoli di sugo e mescolate delicatamente. Devono risultare non troppo asciutte, ma non “brodose”. Aggiungete le polpette e le salsicce, coprite e lasciate riposare almeno 4 o 5 ore affinché tutto si insaporisca al meglio. Il giorno dopo questo piatto sarà ancora più buono, vi basterà soltanto scaldarlo prima di gustarlo. Io l’ho servito con della polenta avanzata dal giorno prima, affettata e abbrustolita sulla griglia. Buon appetito!