Le olivette di Sant’Agata



Oggi un altro capitolo della serie dolci siciliani che non potete assolutamente perdervi. Stavolta torno nel catanese per deliziarvi con le olivette di Sant’Agata, la santa patrona di Catania: si preparano tradizionalmente tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, anche se ormai si trovano tutto l’anno nelle pasticcerie locali. Sono dei dolcetti la cui origine è legata alla vita di San’Agata. La giovane, inseguita dai soldati del proconsole Quinziano, che voleva averla per sé e appropriarsi dei beni della famiglia, stanca e affamata, assistette a un miracolo: quando si chinò per allacciarsi un calzare, una pianta di olivo selvatico crebbe rigogliosa davanti a lei nascondendola alle guardie e sfamandola con i sui frutti. Per questo si chiamano olive di Sant’Agata: sono dolcetti fatti di pasta reale, colorati di verde, come le olive, e ricoperti di zucchero semolato. Anticamente come colorante si usava il succo di spinaci, ora si usano i coloranti alimentari oppure, nella variante al pistacchio, i pistacchi di Bronte. Talvolta si trovano anche ricoperte a metà di cioccolato fondente, ma io le trovo più belle e più buone in questo modo. Ora, onestamente, non trovate che siano bellissime? E sono anche molto facili da fare, ve lo giuro. Questo è stato il mio primo tentativo, e come vedete sono venute bene. Quindi non potete non riuscire anche voi. Provate e buone olivette a tutti!

Ingredienti per 1 chilogrammo di impasto (25-30 olivette)

  • 500 grammi di farina di mandorle (io la faccio macinando le mandorle dolci di Avola)
  • 500 g di zucchero semolato
  • 130 millilitri di acqua minerale naturale
  • 30 millilitri di liquore dolce (rosolio o maraschino)
  • i semi di una bacca di vaniglia Bourbon
  • colorante alimentare verde, quanto basta
  • un pizzico di sale fino
  • zucchero semolato per decorare le olivette
  • Se non avete la farina di mandorle ma avete trovato solo le mandorle (ovviamente spellate e non tostate), tritatele finemente con il frullatore. Mettere in un tegame lo zucchero, la vaniglia e l’acqua, portare a ebollizione. Quindi aggiungere la farina di mandorle e lavorare il tutto fino a ottenere un impasto morbido. Cuocere questo impasto a fuoco basso per circa 15 minuti, continuando a mescolare bene perché il composto tende ad attaccarsi sul fondo del tegame. Mescolare finché il composto non si staccherà agevolmente dalle pareti della pentola. Aggiungere il liquore e, goccia a goccia, il colorante verde, lavorando l’impasto finché non sarà di un verde uniforme: la quantità di colorante dipende dalla tipologia che userete. Io preferisco quelli in gel, che hanno colori intensi e brillanti. Ricordatevi che le olivette devono essere di un verde non troppo intenso.

    Quando il composto sarà diventato tiepido, versarlo su un tagliere o sul piano di lavoro e lavorarlo qualche minuto con le mani, finché non sarà lucido e liscio. Quindi, formare con le mani delle piccole palline e dare loro la forma di olive, leggermente oblunghe. Con uno stuzzicadenti, praticare un piccolo foro sulla sommità di ogni olivetta, come se fosse il foro del picciolo. Rotolare ogni olivetta nello zucchero semolato e disporle tutte in un vassoio, in un solo strato.

    Prima di mangiarle, dovete farle indurire per un giorno intero a temperatura ambiente: in questo modo avranno la giusta consistenza e il sapore diventerà più intenso. Si conservano perfettamente, se tenute in una scatola chiusa ermeticamente e lontane da fonti di umidità, per due settimane

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