Le castagnole sofficissime

Nulla è più memorabile di un odore. 
Un profumo può essere inatteso
momentaneo e fuggevole
e tuttavia evocare …
Gli odori esplodono morbidamente
nella nostra memoria come mine terrestri 
cariche nascoste nella massa cespugliosa degli anni.
(Diane Ackerman)
Il potere evocativo del profumo di un cibo ha il dono di regalarci dei particolari percorsi emozionali, dei veri viaggi nella memoria che ci fanno rivivere delle sensazioni dimenticate. Perché riassaporare un cibo legato ad un particolare ricordo non è solo ripercepire  un’emozione, ma è  un vero salto indietro nel tempo che ci riporta ogni volta, incredibilmente, a quella particolare emozione e di nuovo ci rende felici. Ad esempio, il meraviglioso ed invitante odore di dolci fritti, che la fa da padrone in questi giorni nelle nostre case, mi riporta alla memoria un particolare ricordo d’infanzia. Ero bambina, e con mio fratello aspettavamo con ansia il suono del campanello la mattina del giovedì grasso, e quella dolce nonnina che ci portava per colazione le sue castagnole sofficissime “ Le mie non sono come quelle che si vendono, palline dure da sbattere al muro … le mie sono morbide per cui molto più buone, e visto che tu non le fai mai ai tuoi figli ci penso io!” Ricordo perfettamente questa frase che ogni anno apriva la diatriba tra mia madre e la nostra anziana vicina di casa, pasticcera in pensione, mia madre assolutamente del team frappe, ne friggeva ogni anno in grandi quantità, mentre l’altra friggeva solo castagnole. Noi bambini in questa gara al fritto migliore e a quale fosse il vero simbolo carnevalesco …mangiavamo felici!  Ancora oggi tra i vari impasti di castagnole il mio cuore ha un palpito particolare con queste, le friggo spesso nel periodo di carnevale, ripensando a quella dolce vecchina  dai lunghi capelli bianchi sempre raccolti in un bellissimo chignon. Le frappe mi portano a mia madre, come queste castagnole mi portano a lei. Non vi dico che non amo le frappe, giammai, ma indiscutibilmente qui i tempi di esecuzione sono notevolmente più rapidi, 15 minuti e sono pronte! Questa volta ho mescolato due tipi di farina e anche gli zuccheri, se volete potete omettere l’arancia e usare estratto di vaniglia, ma al risultato sarà sempre delizioso. Difficile resistere alla tentazione di assaporarle, croccanti fuori, morbide dentro, con un gusto ed un sapore … irresistibili. Prepararle è molto semplice ed il segreto per renderle morbide dentro e croccanti fuori è curare bene la fase di frittura, tenendo l’olio alla giusta temperatura.

Ingredienti
per circa  35 castagnole
120 gr di farina di farro
80 gr di farina 00
150 gr di ricotta di pecora 
30 gr di zucchero semolato
30 gr di zucchero di canna chiaro
60 ml di latte
2 uova bio
8 gr di lievito per dolci
1 pizzico di sale 
1 arancia bio
Procedimento
In una ciotola mettete la ricotta scolata, la buccia di arancia grattata al momento, il latte, le uova leggermente battute con un pizzico di sale lo zucchero e amalgamate il tutto molto bene. Poi unite, poco per volta, la farina setacciata con il lievito e amalgamate fino a formare un composto non troppo sodo.  Lasciate riposare in frigo da un minimo di 30 minuti ad un massimo 4/5 ore. Mettete sul fuoco una pentola non molto grande con abbondante olio di semi. Con l’aiuto di due cucchiaini formate delle palline e versatele poche per volta in abbondante olio a temperatura. Vi consiglio di utilizzare un pentolino di acciaio piccolo ma profondo, così da immergerle completamente, per testare la temperatura dell’olio, uso sempre il vecchio metodo del bastoncino di legno immerso nell’olio, quando tutt’intorno si formano delle bollicine inizio a friggere. Man mano che le castagnole saranno pronte,  scolatele bene e passatele prima su carta assorbente da cucina e poi immediatamente dopo rotolatele nello zucchero semolato. Servitele appena tiepide.
Buon appetito!



Buona vita
e alla prossima ricetta!


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