Febbraio 2019, per L’Italia nel Piatto: Il piatto del Santo.
Lagane e ciciri nel cosentino è il piatto che si prepara il 19 Marzo in onore di San Giuseppe. E’ una preparazione molto povera, come lo erano appunto tutte le ricette contadine di un tempo: con pochi ingredienti reperibili nel proprio orto si realizzavano pietanze gustose e nutrienti. E’ un piatto dal gusto semplice e antico che rievoca rituali atavici. In molti paesi della Calabria, infatti, era consuetudine per il giorno di San Giuseppe offrire ai poveri un piatto di pasta e ceci in segno di devozione verso il Santo, protettore degli artigiani e dei poveri. Una tradizione antica e ancora attuale che racchiude in sè valori come fratellanza, amore, condivisione e rispetto dell’altro.
Il piatto affonda le sue origini nell’antica Roma, infatti lagane dal termine laganon e dal romano laganum significa strisce e sono probabilmente la prima pasta secca della storia, un piatto con almeno 2500 anni. Il poeta Orazio nella sue Satire parla di una pietanza, che era solito gustare, a base di lagane, porri e ceci.
…inde domum me
ad porris et ciceri refero laganique catinum.
(…quindi me ne torno a casa
al mio piatto di porri, di ceci, di lagane ).
Senza dubbio le lagane di cui parla Orazio non avevano la forma che conosciamo oggi, ma ciò sta a dimostrare quanto sia antica questa pasta.
Preparate soprattutto nel cosentino le lagane sono delle strisce irregolari tipo maltagliati un pò spesse e impastate con semola e acqua, senza uova. E lavorate a mano.
Ci sono diverse versioni della ricetta: con o senza il pomodoro, con lo strutto o con l’olio, con il finocchietto. In ogni caso, in qualunque modo la prepariate, la lagane e ciciri è un piatto caldo e confortante, piccante e saporito, tipicamente invernale, da gustare con un buon bicchiere di vino rosso. Calabrese naturalmente.
Ingredienti
300 gr di farina di semola
acqua q.b.
250 gr di ceci secchi
2 foglie d’alloro
1 costa di sedano
2 pomodori pelati
1 peperoncino piccante
1 spicchio d’aglio sale q.b.
olio evo
Preparazione
Mettete in ceci a bagno la sera prima e lasciateli in ammollo per tutta la notte. Il giorno dopo scolateli, sciacquateli e metteteli a bollire in una pentola colma d’acqua con l’alloro, la costa di sedano e un pomodoro pelato. Ci vorranno circa 2 ore dalla ripresa del bollore e, se necessario, aggiungete altra acqua. A fine cottura regolate di sale. Volendo potete utilizzare la pentola a pressione e dal fischio ci vorranno all’incirca 20 minuti.
Preparate le lagane impastando la semola con l’acqua e un pizzico di sale. Aggiungete l’acqua poco alla volta e lavorate l’impasto fino ad avere una pasta liscia ed omogenea che farete riposare per una mezz’oretta. Stendete la pasta con il mattarello in una sfoglia un pò spessa e e tagliatela a strisce larghe e non molto lunghe, in modo irregolare.
In una pentola mettete lo spicchio d’aglio e il peperoncino in abbondante olio evo e fate soffriggere un pò. Versate il pomodoro pelato schiacchiato, i ceci con alcuni mestoli dell’acqua di cottura e fate insaporire a fuoco dolce per 10/50 minuti. Quindi spegnete e togliete lo spicchio d’aglio.
Cuocete le lagane e quando risulteranno al dente scolatele e buttatele nella pentola con i ceci. Fate riposare un pò le lagane e ciciri prima di gustarli. E ricordate di dare alla pietanza una spolverata di peperoncino piccante e un filo d’olio evo.
E adesso un giro per l’Italia
Piemonte: Pane di San Gaudenzio
Lombardia:Tagliatelle alla Santa Giuletta
Trentino:Torta gradela alle pere per Sant’Antonio
Friuli Venezia Giulia: Frico di patate
Veneto: Dolce Sant’Antonio
Emilia Romagna: Le Scarpette di Sant’Ilario
Liguria: Pane Martino
Toscana:Marzapane di Pietrasanta per San Biagio
Marche: Ciambella all’anice di Santa Lucia
Umbria : Polpette di Sant’Antonio
Lazio: Biscotto di Sant’Antonio
Molise: U pappone
Campania: I cicci di Santa Lucia
Basilicata:Polpette povere di San Gerardo
Puglia: Il gallo di Sant’Oronzo
Sicilia: Bocconcini di pesce spada a ghiotta per la Madonna della Lettera
Sardegna:Sa cogone de pistiddu
Italia nel Piatto