L’ho scoperto per caso in biblioteca e subito sono stata catturata dalla trama.
Non conoscevo questo autore, lo ammetto, e solo leggendo di cosa parlava La Cena di Natale,
ho scoperto che si trattava del seguito di un altro libro “Io che amo solo te”
Ero davvero curiosa di leggere qualcosa che parlasse di paesi e territori a me così cari
perché, come molti dei miei lettori sapranno, io sono pugliese di origine
e per i miei primi 25 anni ho vissuto proprio nelle zone di cui parla Bianchini nei suoi libri.
Leggere questo racconto è stato bellissimo: intanto l’autore ha avuto la capacità di tuffarsi nella cultura del luogo e di interpretarla alla perfezione. Dettagli, modi di dire, mentalità e abitudini assolutamente pugliesi emergono dalla storia con prepotenza e fanno divertire in un modo che è difficile spiegare se non si conosce almeno in parte quella meravigliosa terra che è la Puglia.
Mi son sentita in una delle esilaranti storie di Checco Zalone ed ero anche totalmente a mio agio!
Intrighi, sospetti, bugie, invidie, gelosie ma anche genuinità, generosità e tanto amore;
sono questi gli ingredienti di questa bella e azzeccata storia.
Complimenti a Luca Bianchini, sicuramente a breve leggerò anche
il il precedente romanzo di questa sconclusionata ma simpaticissima famiglia!
LA TRAMA
È la vigilia di Natale e sono tutti più romantici, più buoni, ma anche un po’ più isterici. Polignano a Mare si sveglia magicamente sotto la neve che stravolge la vita del paese, dividendolo tra chi ha le gomme termiche e chi no.
La più sconvolta è Matilde, che riceve quella mattina un anello con smeraldo da don Mimì, suo marito, “colpevole” di averla troppo trascurata negli ultimi tempi. Lei si esalta a tal punto da improvvisare un cenone per quella stessa sera nella loro grande casa, soprannominata il “Petruzzelli”, in cui troneggia un albero di Natale alto quattro metri e risplendono le luminarie sul tetto. L’obiettivo di Matilde è sfidare davanti a tutti Ninella, la consuocera, il grande amore di gioventù di suo marito. E Ninella, che a cinquant’anni è ancora una guerriera, accetta la sfida. Sbaglia però a farsi la tinta “biondo Kidman”, che la renderà meno sicura, ma non per questo meno bella. Quella sera, alla stessa tavola imbandita si siederanno, tra gli altri: una diciassettenne ossessionata dalla verginità (Nancy); una zia con tendenze leghiste (Dora); una coppia (Chiara e Damiano) in cui il marito forse ha messo incinte due donne, e un ragazzo gay (Orlando) che ha dovuto scrivere a mano su pergamena undici menu, in cui spicca il “supplì alla cozza tarantina” preparato con il Bimby. Tra cocktail di gamberi, regali riciclati, frecciate e risate, ne succederanno di tutti i colori. Ma ai due consuoceri, Ninella e don Mimì, importerà solo essere seduti uno accanto all’altra. Chi si è divertito con Io che amo solo te e vuole sapere che fine hanno fatto i suoi indimenticabili protagonisti, li ritroverà qui con le loro nuove avventure. Chi non li conosce ancora, avrà modo di scoprirli a questa Cena di Natale dove saranno più in forma che mai.