Intorchiate pugliesi




Intorchiate o intorcinati pugliesi. Io me ne sono innamorata durante il mio viaggio in Puglia a gennaio, a Manduria per la precisione, terra del Primitivo. Di questi biscotti ne ho acquistati solo un paio, purtroppo, in un piccolissimo panificio ed è stato amore al primo morso. Anche perché li ho assaggiati davanti al mare, alla sabbia spazzata dal vento invernale. E’ difficile descrivere il gusto di questi biscotti poverissimi, di origine contadina, fatti con quello che c’era in casa: olio, vino, farina, strutto, zucchero e mandorle. Il gusto è dolce ma non troppo, il vino e l’olio si sentono bene, la consistenza è croccante, leggera ma anche pastosa. Sono perfetti per la colazione, ottimi per l’inzuppo, ma anche squisiti a fine pasto con un bicchiere di vino dolce. Leggendo la ricetta, vi renderete subito conto che questi biscotti sono molto semplici da realizzare: fatene anche una doppia dose, perché si conservano perfettamente e per lungo tempo. Sono biscotti adatti agli intolleranti al lattosio, perché non contengono burro, e a chi è allergico alle uova, perché non contengono neanche quelle. Per la ricetta, ho preso spunto dal sito Puglia.com ma ho variato la ricetta utilizzando, come mi è stato detto a Manduria, lo strutto al posto del burro. Quando ho preparato le intorchiate pugliesi hanno avuto molto successo, sono piaciute perfino a mio padre che in fatto di biscotti è molto esigente. Provatele, ve lo consiglio caldamente. Buona giornata!

Intorchiate pugliesi

Ingredienti per circa 20 intorchiate:

  • 250 grammi di farina 00
  • 75 grammi di zucchero semolato
  • 35 grammi di strutto
  • 75 millilitri di vino bianco non secco (io ho usato un vino bianco aromatico)
  • 60 millilitri di olio extravergine d’oliva
  • 6 grammi di lievito per dolci o cremor tartaro
  • un pizzico di sale
  • zucchero semolato quanto basta per guarnire i biscotti
  • mandorle spellate, quanto basta
  • Intorchiate pugliesi

    Per l’impasto: preriscaldare il forno a 180 gradi statico. Versare in una ciotola capiente l’olio extravergine di oliva e il vino bianco. Emulsionare i liquidi con una frusta. Aggiungere, a pioggia, la farina setacciata con il lievito, poi lo zucchero semolato e un pizzico di sale (a me piace abbondare perché voglio che il sale si senta bene). Iniziare a impastare finché i liquidi e i solidi non si saranno amalgamati e fino a che non avrete ottenuto un impasto grossolano.

    Trasferire l’impasto sul piano di lavoro infarinato e aggiungere lo strutto. Impastare con il palmo della mano, a lungo, fino ad ottenere un impasto omogeneo, liscio, lucido ed elastico. Al termine di questa fase, dovrete avere le mani pulite e l’impasto dovrà staccarsi completamente e senza fatica dal piano di lavoro.

    Formare le intorchiate pugliesi: dividere l’impasto in parti uguali del peso di circa 25 grammi. Prendere ogni pezzetto e rotolarlo sul piano di lavoro in modo da formare un cordoncino lungo 15-20 centimetri. Poi avvolgerlo su se stesso per conferirgli la tipica forma a treccia. Passare ogni biscotto sullo zucchero semolato, in modo che ne sia uniformemente ricoperto. Guarnire incastrando 3 mandorle nei tre punti di incrocio della treccia, come vedete nella fotografia.

    Rivestire una placca da forno di carta forno, adagiarvi le intorchiate (ben distanti, perché un po’ gonfieranno a causa dell’azione del lievito). Cuocere per 25 minuti circa o finché i biscotti non saranno leggeri e ben dorati. Lasciare raffreddare completamente prima di assaggiare. Anzi, vi suggerisco di gustare le intorchiate il giorno seguente, perché saranno più croccanti e più gustose. Buon appetito!

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