Passalacqua non è solo una dimora prestigiosa, ma un luogo di sogno, e solo dopo un anno e mezzo dalla sua apertura ha ottenuto importante e prezioso riconoscimento: The World’s Best Hotel and The Best Hotel in Europe nella prima edizione dei World’s 50 Best Hotel, classifica globale che segna la prima incursione di “50 Best” nel settore dell’ospitalità, dopo il lancio di The World’s 50 Best Restaurants nel 2002 e The World’s 50 Best Bars nel 2009.
Giardino @RubenOrtiz
Aperto nel mese di giugno 2022 a Moltrasio, sul lago di Como, Passalacqua, è l’ultimo gioiello di Paolo, Antonella e Valentina De Santis, lungimirante famiglia comasca di imprenditori hôteliers, già proprietari del Grand Hotel Tremezzo. Villa Passalacqua nasce alla fine del 1700 per volere del Conte Andrea Lucini Passalacqua, che commissionò il progetto all’architetto svizzero Felice Soave e al designer Giocondo Albertolli. In breve tempo la villa divenne luogo di ritrovo per numerose personalità dell’epoca, accogliendo alcune delle menti più brillanti del mondo della musica, della letteratura, dell’arte e della politica. Nel 1829 Vincenzo Bellini ne fece la sua dimora, dove compose due delle sue opere più famose, La Norma e La Sonnambula.
Suite Bellini @RubenOrtiz
Passalacqua è adesso un boutique hotel de charme con 24 splendide suite distribuite in tre differenti edifici, ognuno con la sua personalità. 12 suite si trovano nella Villa, la residenza principale, e celebrano la sfarzo italiano con affreschi originali, stucchi e decori.
Grand Room in the Palazz @RubenOrtiz
Altre 8 suite si trovano nel Palazz –un tempo l’antica scuderia– e sono caratterizzate da uno stile accogliente e raffinato, con travi a vista e pareti damascate dipinte a mano da una squadra di esperte restauratrici.
Room Casa al Lago @RickyMonti
Le altre 4 suite, ciascuna con giardino privato, sono invece nella Casa al Lago, con confortevoli sale comuni che si affacciano direttamente sul lago. Per questo importante progetto di ristrutturazione, la famiglia De Santis si è avvalsa della collaborazione di esperti di artigiani e botteghe storiche, e di aziende italiane che rappresentano l’eccellenza del Made in Italy nel mondo.
Grand Junior Suite in the Villa @RubenOrtiz
Le suite sono impreziosite da oggetti in pelle e legno, nonché bauli in pelle e tessuto, che nascondono i televisori. Completano il lussuoso arredo mobili antichi, tappeti ed opere d’arte acquistati personalmente dalla famiglia De Santis, presso fiere internazionali e aste d’antiquariato.
Sala delle Dame @StefanGiftthaler
La proposta gastronomica è affidata all’executive chef Alessandro Rinaldi, autore di una cucina “di casa”, ispirata alle più semplici tradizioni italiane, con ingredienti freschi “dall’orto alla tavola”. Gli ospiti possono anche partecipare a cooking class per imparare le tecniche e i segreti per preparare pasta, ravioli, l’impasto perfetto per la pizza o il gelato fatto al momento. La scelta del luogo in cui mangiare, è il tocco finale che rende ogni pasto un’esperienza indimenticabile: si può infatti scegliere tra una delle sale con soffitto affrescato, sul terrazzo panoramico o sotto i platani ad ombrello dell’area bar o nell’intimità del giardino all’italiana o del roseto.
Giardino @RubenOrtiz
Passalacqua è circondata da giardini terrazzati con alberi secolari, fontane e passaggi segreti, tra cui un romantico giardino all’italiana disegnato da Emilio Trabella, artista del verde e botanico di fama internazionale.
Pool area by La Double J @RubenOrtiz
Qui si trovano anche la piscina con il solarium disegnato da JJ Martin con ombrelloni dall’allure vintage, un profumatissimo roseto, un’area all’ombra di magnolie centenarie dedicato allo yoga, un frutteto in cui pascolano allegramente le galline, un orto rigoglioso che accoglie un campo da bocce, un uliveto che nasconde la palestra sia all’aperto che al chiuso in un giardino d’inverno e un campo tennis.
Passalacqua
Via Besana 59
22010 Moltrasio (Co)
Tel. 031 44311
Photo Credit Cover @GiacomoAlbo
L’articolo Il miglior hotel al mondo? E’ Passalacqua! proviene da Isabella Radaelli.