IL LIBRO DI LUGLIO. RICETTE DAL CUORE

Ognuno ha la propria ricetta del cuore. Quella che si porta dietro per motivi speciali che, a raccontare a estranei possano sembrare talvolta strani, banali o privi di significato.
Tutti abbiamo, almeno una ricetta. Io quella di cui mi ricorderò sempre sarà il ciambellone al latte caldo di mamma, che da diciannove anni mi dà il buongiorno ogni mattina. O gli spaghetti al limone e alici di nonna. E poi ci sono ricette che invece portiamo dietro con un po’ di amarezza sul viso, o accenno di sorriso. Sono quei piatti che si sono gustati con le amiche “nella lontana estate…, in quella indimenticabile vacanza”. Oppure è quel piatto che abbiamo assaggiato per la prima volta insieme a quel ragazzo che ci ha fatto tanto battere il nostro piccolo cuore.
Insomma, volendo o no, il cibò è sempre co-protagonista nella nostra vita. Nella vita dei tutti giorni, nelle ricorrenze speciali e nello scorrere delle nostre emozioni.

Credo che sia stata questo il pensiero di Alice (founder @agipsyinthekitchen), che ha avuto l’idea di scrivere di se’ in un ottica nuova e diversa. Raccontandosi tra mazzetti basilico, spicchi di formaggi, interi bicchieri di coca cola sorseggiati con la madre, tra meringhe e stelline in brodo. Traslando tutta la sua passione dal web a pagine vere, di carta stampate.

“…E’ come se il mio percorso ad ora fosse stato una grande tavola imbandita, dove i commensali hanno segnato il mio destino, brindando con me a ogni sorriso e a ogni lacrima.”

Sì, sto parlando di lei. Di quella pazza scatenata (scusate, ma l’immagino così), gipsy che si diverte a gironzolare per tutta Milano, e non solo, insieme al suo Gitano. Lei, che ho sempre ammirato per il coraggio con il quale ha dato una svolta alla sua vita, che poi sapientemente è stata raccolta per noi, pazze scatenate sue seguaci.

“Alice Agnelli nasce e cresce a Milano, con una felice parentesi newyorchese. Dopo una vita passata nel mondo della moda, decide di dedicarsi alla sua più grande passione, la cucina.” 

Ho incontrato il suo libro due settimane fa. Mi ricordo tutto… avevo appena finito l’orale. Il mio esame di maturità si stava concludendo. Nella strada del ritorno decisi di fare una piccola sosta, era da tempo che non entravo in libreria. L’unica sezione che ho controllato non vi dico che è stato il settore cucina; mi sono fiondata in quell’angolo come una trottola. Tra un libro e un altro, il mio occhio cade da Nigella a Csaba, fino a capire che c’era qualcosa a separare queste due guru. Un piccolo libricino blu con scritte bianche, mi sono detta non può essere che lei! Non ci pensai due volte, lo presi, lo sfogliai, risi tanto per la coincidenza e pagai. Tornata a casa me lo lessi tutto d’un fiato.




“Se io fossi una torta, sarei la tarte au citron meringuè. E non lo dico solamente perché per me è una droga. Lo dico perché amo ogni singolo momento che parte dalla preparazione al gusto in se’. Amo quando con la frusta aspetti che una crema liquida diventi densa, amo il suo profumo che riempie la casa, ecco vorresti profumare così, vorresti che la casa sempre sapesse di buono, così…”

Cosa mi è piaciuto del libro:

La scelta delle ricette. Quelle ricette che sanno di casa e di amore. Di momenti bui, con la sicurezza che cucchiaiata dopo cucchiaiata il sole possa tornare a splendere. Quelle ricette che ti fanno ricordare persone importanti in ogni singola azione che effettui per preparale. Ricette che cambiano con te, nello sviluppo della vita. I biscotti di natale, gipsy granola e tutte le zuppe che riscaldano l’inverno, raccontate in maniera dolce dall’indiscutibile padrona di casa.
Una scrittura intima che ha saputo coinvolgermi pagina dopo pagina, alla tenera scoperta di una donna forte e coraggiosa, ma anche di una bambina che si perde tra la magia di babbo natale e nella forza prorompente dell’amore. Che si perde in profumi e sapori nuovi, tra ortaggi, frutta e colori avventura dopo avventura!
Una biografia da leggere con calma in un pomeriggio d’estate, quando fa troppo caldo per poter uscire. Allora rimani in soggiorno, sopra la poltrona preferita con una tazza enorme di te’ freddo. Oppure in cucina con il sottofondo dello sbatacchiare delle fruste elettriche per montare una meravigliosa meringa. Certo, perché non si può pensare di non accompagnare la lettura senza un dolce a ricordo, con cucchiaiate di panna e qualche frutto di bosco a far da cornice…


Ricetta tratta dal libro: la Pavlova con frutti di bosco glassati



  3 albumi – 250 g di zucchero semolato – zucchero a velo – un cucchiaino di aceto – un cucchiaino di maizena – un pizzico di sale – panna montata – 500 g di lamponi

Preriscaldare il forno a 200°C. Montare gli albumi, con un pizzico di sale. Dopo 3 minuti che si sta lavorando, inserire lo zucchero semolato, il cucchiaino di aceto e maizena. Disporre la meringa a cerchio sulla placca da forno, sopra carta oleata. Spegnere il forno, inserire la placca con la meringa e lasciare dentro per 55 minuti. Al termine fare raffreddare, staccare con dolcezza la meringa e disporla su un piatto da portata. Mettere al centro panna montata e lamponi. Cospargere di zucchero a velo e lasciare in frigo per 20 minuti.

Servite.
Leccatevi i baffi.
Love.
Federica.
  

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