Il lattarolo marchigiano

Oggi si festeggia il miele nel calendario del cibo aifb ambasciatrice Susanna Canetti del blog afroditaskitchen

Il miele, questo meraviglioso! Sono ormai 18 anni che lo produco, anzi che collaboro alla sua produzione, ed ogni volta che vado in apiario (luogo dove si trovano gli alveari) imparo sempre qualcosa di nuovo, le api sono degli insetti incredibilmente unici.

In questo post, oltre a rivalutare il miele come ingrediente,vorrei fornirvi notizie utili che vi possano aiutare nella scelta di un buon prodotto; ma partiamo.

Storia del mieleIl miele è presente da sempre. 
E’ stato protagonista indiscusso nella cucina del passato come correttore della sapidità,legante nelle salse grazie alla sua consistenza,come conservante, ma anche come ingrediente dolcificante e fermentante da utilizzare nella fermentazione del pane e di alcune bevande(in particolare da Greci, Romani e Celti).Nel tardo 500 l’uso di questo ingrediente era largamente diffuso in cucina, ma non solo, era fondamentale in molte preparazioni di farmacopea, infatti il medico greco Galeno sosteneva che gli alimenti dolci fossero più nutrienti e digeribili.Poi arrriva l’industrializzazione e con essa lo zucchero, più economico e più pratico da conservare: il miele viene sostituito dal nuovo dolcificante.
 
Ma fortunatamente stiamo rivivendo un rinascimento culinario che sta rivalutando alla grande questo prezioso ingrediente, infatti faremo una passeggiata nella cucina dei secoli passati e vedrete in quanti modi può essere utilizzato, ne sarete piacevolmente sorpresi come lo sono stata io.
Ma cos’è il miele..
 E’ l’unico alimento che arriva direttamente sulle nostre tavole senza bisogno di alcuna trasformazione…si può definire veramente naturale.
La sua definizione legale è questa:
è il prodotto alimentare che le api domestiche producono dal nettare dei fiori o dalle secrezioni provenienti da parti vive della pianta o che si trovano sulle stesse(melata), che esse bottinano, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie e lasciano maturare nei favi dell’alveare.E’ un prodotto di origine vegetale ed animale.

Leggiamo l’etichetta del miele

ConclusioniAcquistate miele italiano, cercate dei produttori vicini a voi, visitate il loro apiario e vi sorprenderete ascoltando i loro racconti.


E come ricetta ho scelto di proporre il Lattarolo marchigiano, il miele e il latte si armonizzano in una preparazione antichissima.

Budino antico-ingrediente perduto

Scrive Oreste Marcoaldi illustre personaggio fabrianese

“Lattaruolo. E’ un piatto dolce che si dona al padrone dai propri contadini in occasione di loro matrimonio, anzi dopo 8 giorni dalle nozze”

Io in questo caso ho scelto la versione senza guscio di pasta , realizzando delle monoporzioni.

Ricetta tratta da “Antologia della cucina popolare

Ingredienti per 6 “budini”:

  • 1 litro di latte intero fresco
  • 150 miele
  • 2 uova intere
  • 4 tuorli
  • 1 bacca di vaniglia
  • 1 stecca di cannella
  • scorza di limone bio

Preparazione:
mettiamo il latte con la stecca di cannella in una pentola e lo facciamo bollire  a fuoco basso, si deve ridurre di circa la metà,ci vorrà circa un’ora.
Poco prima di toglierlo dal fuoco uniamo il 100 g di miele, la vaniglia e la buccia di limone, mescoliamo bene e lasciamo freddare.

In una ciotola montare le uova, 2 intere e 4 tuorli con i restanti 50 g di miele, aggiungere poi il latte ormai freddo e filtrato.
A questo punto possiamo scegliere se fare un caramello e rivestire con questo gli stampi da budino oppure come la ricetta originale vuole rivestire una teglia con della pasta matta  e cuocerla in bianco ricoperta da fagioli.

Salsa caramello :
100 g di zucchero , 50 g di acqua.
in un pentolino dal fondo spesso mettere lo zucchero ben distribuito, fate cuocere sino a che non diventi di un bel colore ambrato tendente al marroncino, mi raccomando resistete dal mescolare con un cucchiaio, il caramello non va toccato altrimenti vi si formeranno dei grumi che non si scioglieranno più, quando è bello marroncino, facendo attenzione aggiungete l’acqua bollente fuori dal fuoco e mescolate.

Nel caso vogliate usare il caramello ne versate un po’ negli stampini da budino e poi riempite con il composto.

cuocere a bagno-maria: in una teglia da forno con i bordi un po’ alti mettete alcuni fogli di carta assorbente da cucina poi posizionate gli stampi e versate nella teglia tanta acqua sino a d arrivare a metà altezza degli stampini.

Cuocere a 100° per circa 3 ore, per verificare la cottura si fa la prova dello stecchino che una volta infilzato nel budino deve uscire pulito.

Se volete fare la ricetta originale, dovete preparare la pasta matta:

Pasta matta: 250 g d farina , 15 cl di acqua,1 cucchiaio di olio d’oliva, pizzico di sale: mischiare tutti gli ingredienti e lavorare finché il composto non risulti. omogeneo e un morbido; coprire con un panno umido e lasciar riposare al fresco per 1 ora circa.

Rivestite una teglia dai bordi alti con carta forno o ungetela con il burro, posizionate uno strato sottile di pasta matta, bucherellate il fondo con una forchetta, riempitela con dei legumi secchi e cuocetela in bianco.
Versatevi poi il composto e cuocere in forno preriscaldato a circa 200°-225° per circa 1 ora, ma fate sempre la prova “stecchino”.

Il budino va mangiato freddo, nel caso di quello con il caramello lo stampo va rovesciato, nel caso della versione con la pasta va tagliato e servito a fette.

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