Il canaiolo di Vertine da “Degustori per Caso”

oliveta-vertine

Si può in un blog, per quanto amatoriale, più contenitore di appunti e senza nessuna pretesa professionale, dedicare un post ad un vino senza etichetta? La logica o il buon senso forse suggerirebbero di no…, ma se quel vino tutte le volte che lo bevi ti trasmette piacere, si fa amabile compagno della tua tavola senza tanti lambiccamenti, se già per la seconda volta dopoché lo hai bevuto ti viene la tentazione di scriverci due righe…. e allora perché non farlo?

Bordolese di vetro scuro, una semplice fascetta blu con su scritto a pennarello nero in bella grafia: Canaiolo 2012.

Una vigna ai piedi di quel delizioso gioiello di pietre che è Vertine, sopra Gaiole in Chianti, coltivata da Gianluca con entusiasmo genuino, sotto l’occhio attento ed esperto di Andrea Pagliantini, scarpe grosse e cervello fino, conoscitore di ogni zolla che va da Vertine fino a San Donato in Perano e oltre.

Nettare rosso puro e schietto, il colore dei frutti che fra un po’ arrossiranno i ciliegi di Vertine, il profumo buono dei fiori di campo e dell’amicizia il cui rito si celebra ogni anno all’arrivo della bella stagione davanti al sacro altare delle salsicce innalzato all’ombra della torre del castello.

Un vino che si beve di gusto, rinvigorito dal sapore buono del piacere dello stare in compagnia, mangiando e bevendo in mezzo ad un’oliveta, sotto il cielo azzurro di Vertine dove svolazza gaia una rondine piccina.

Fonte: Degustatori per caso

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