Nessuno sa che significato avesse per lui, ma di certo c’è che si trovava all‘isola di Ischia quando lo inventò ed è per questo che la pasta alla puttanesca viene legata alla tradizione napoletana.
*fonte: “La cucina napoletana” – Jeanne Caròla Francesconi, Newton Compton Ed. Italy
- 300 g di fusilli
- 4 acchiughe sott’olio
- 150 g di olive nere denocciolate
- 2 cucchiai di capperi sotto sale
- 4 pomodori grossi rossi o una decina di ciliegini
- 2 spicchi di aglio
- olio extravergine di oliva, sale, peperoncino, q.b.
- una manciata generosa manciata di basilico e prezzemolo fresco tritati
Lavate bene i capperi in modo che perdano il sale, poi tritateli grossolanamente. Tritate anche le olive e le erbe aromatiche, mettendole da parte. Poi mettete 4 cucchiai di olio e.v.o. in una larga padella su fuoco lento. Fate scaldare nell’olio l’aglio, il peperoncino e le alici, finché queste saranno sciolte. Aggiungete olive, capperi e pomodori, tutti tritati. Cuocete per 5 minuti a fuoco medio, affinché tutto si insaporisca bene.
Quando la pasta è al dente, pronta da scolare, prendete una tazza di acqua di cottura e tenetela da parte. In molte ricette italiane si consiglia questa pratica. Questo è un trucco per rendere molti piatti più appetitosi, soprattutto quelli che hanno dei sughi non tanto liquidi: saltare la pasta nel sugo con l’acqua di cottura, quindi con il suo stesso amido, darà alla preparazione un aspetto più lucido e una formerà una specie di cremina golosa, senza aggiungere parti grasse.
Aggiungete poca acqua per volta, facendo saltare la pasta due o tre minuti: quando vedete una bella cremina fermatevi. Attenzione a non stracuocere la pasta.