Frittelle di carnevale

Ho già avuto modo di dire che non sono un patito dei dolci fritti, ma queste frittelle piuttosto semplici non sono davvero niente male, vengono particolarmente soffici e poco unte.

La ricetta è della famiglia del mio amico Marco, che ringrazio, ed ha il difetto di essere un po’ rigida nelle dosi, perché richiede contemporaneamente un kilo di farina, il succo di un limone e un arancio, cinque uova e quattro mele, che non si lasciano dividere facilmente. Con queste proporzioni ne vengono abbastanza per almeno una quindicina di persone, che probabilmente il più delle volte è troppo. Per questa ragione, ho calcolato le equivalenze delle dosi in varie unità di misura, che possono tornare utili.

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Ovviamente la foto non è mia, queste sono senza uvetta!

  • Farina di frumento debole, per dolci: 1 kg
  • Zucchero bianco semolato: 300 grammi
  • Uova medie: 5 intere, ossia circa 270 grammi sgusciate o 300 grammi contando anche il guscio
  • Uvetta: 150 grammi
  • Mele meglio renette: 4, ossia circa 460 grammi di polpa grattuggiata
  • Latte intero: 500 mL (o grammi)
  • Grappa: un bicchiere, cioè 200 mL o 20 cucchiai o 180 grammi
  • Lievito chimico per dolci: due bustine, ossia 32 grammi o 8 cucchiaini rasi
  • Il succo di un limone, ossia circa 60 mL (o grammi) o sei cucchiai
  • Il succo di un arancia, ossia circa 130 mL (o grammi) o 13 cucchiai
  • Sale
  • Olio di semi per friggere: quanto basta, ma certamente almeno un litro (… o 920 grammi!)
  • Zucchero al velo

Per prima cosa, mettete a bagno l’uvetta nell’acqua tiepida (o nella grappa), per almeno mezz’ora. Con una frusta, battete assieme le uova e lo zucchero fino ad avere un composto uniforme e spumoso. Se doveste usare una frazione di uovo, batteteli prima bene da soli e scartate a peso la quantità in eccesso. Aggiungete il latte, poi la grappa e il succo di arancia e limone, poi un po’ alla volta la farina. Aggiungete ora il lievito, se usate quello industriale, e qualche pizzico di sale. Infine, aggiungete le mele appena sbucciate e grattuggiate. Strizzate l’uvetta, che cospargerete di farina per evitare che vada subito a fondo. Lasciate riposare per almeno un’ora. Se usate il lievito casalingo, aggiungetelo solo alla fine.

Riempite di olio un tegame in modo che sia profondo almeno 7–8 centimetri (ma di più sarebbe meglio) e fatelo riscaldare. La frittura si fa a 180 °C costanti, un termometro può essere utile, altrimenti potete mettere nell’olio un pezzetto di buccia di mela o di mollica di pane e aspettare che frigga intensamente per procedere. Se la temperatura fosse troppo alta, le frittelle brucerebbero in superficie senza essere ben cotte al centro, mentre se fosse troppo bassa assorbirebbero molto olio e probabilmente avrebbero tempo di frastagliarsi in modo fastidioso. Giusto per non dar nulla per scontato, specifico che le frittelle si friggono un po’ per volta.

Rimescolate la pastella in modo che sia uniforme e, aiutandovi con qualche tipo di strumento, versatene velocemente nell’olio bollente la quantità necessaria per ciascuna frittella: poco meno del volume di una tazzina da caffè. Io per questo uso un grosso cucchiaio da servizio. Togliete le frittelle dall’olio quando sono ben dorate, asciugatele subito con carta da cucina e cospargetele di zucchero al velo. Sarebbe una buona cosa tentare di tenere pulito l’olio togliendo i pezzettini di pastella che si separano dalle frittele e che tendono a bruciarsi.

Servite le frittelle tiepide o fredde, molto meglio entro poche ore dalla preparazione, dato che diventano rafferme rapidamente.

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