Devo molto all’Emilia Romagna. Se la mia curiosità in cucina è sempre stata mantenuta vigile da una mamma che acquistava mensilmente riviste di cucina che puntualmente mi capitavano (o facevo capitare di proposito) sotto il naso, la voglia di imparare e conoscere è nata in quella terra di buongustai e di cose buone. A poco più di 20 anni mi sono catapultata in un mondo fatto di sapori e modi di vivere totalmente diversi dai miei, abituata a mangiare pesce e mozzarella come non ci fosse un domani. Nuovi sapori, dolci semplici, pani di zucca e tortelli di ogni tipo e forma; salumi, tigelle e piadine, con le loro diverse forme e diversi spessori a seconda di dove sono prodotte, se al mare o in montagna. A poco più di 20 anni ho imparato a riconoscere i vini, a sentirne i profumi, ad appassionarmi a cercarne abbinamenti. A poco più di 20 anni ho cominciato a mettere seriamente le mani in pasta, a segnare su un quaderno mio, prima che sul blog, tutte le ricette che imparavo dalle ‘zdore del posto. Dalle castagnole ai passatelli, dal ripieno dei tortellini (il cui buco deve essere non più largo di un mignolo) alle piadine, dalla torta di tagliatelle ai pinzini, non c’è sapore che non ricordi con affetto, nonostante sia stato per me un periodo non semplice.
Avrei avuto ancora molto da imparare, ricette da sperimentare, cose da scoprire, ma ho rimediato col tempo, credendoci in quello che volevo e in quello che voglio per me e per il mio futuro.
E’ da questo che nasce la mia partecipazione alla G. N. dell’Erbazzone del Calendario del Cibo Italiano, promossa da AIFB e che ha come ambasciatori una delle mie coppie preferite di foodblogger, Dani e Juri di Acqua e Menta. E motore in più che mi ha spinta a partecipare è quella di provare una delle torte salate presenti in Torte salate, l’ultimo libro della mia scuola di cucina preferita, della community a cui non dirò mai abbastanza grazie per tutto quello che fa.
La ricetta dell’erbazzone o Scarpazùn è di Dauliana e io ve la ripropongo, modificata solo nelle quantità degli ingredienti, perché ho dovuto adattarla alle mini dimensioni delle teglie che utilizzo da quando vivo sola 