Da qualche parte dovevo aver segnato la ricetta di una torta alla banana…Mamma stai di nuovo parlando da sola?Cosa Tesoro?Stai di nuovo parlando da sola…sei in cucina da sola e Ti sento parlare…No, niente Amore, vai avanti con i compiti…
Che Io sia una tipa sui generis si era capito, ogni tanto farfuglio cose, non che sia pazza, anche se poi chi è che definisce se Una è pazza o meno, se è normale o meno? La normalità è relativa…o no?! Dopo 11 anni di Grey’s Anatomy “mi sento” medico e pure psicologo, e dall’alto del mio percorso di apprendimento posso asserire che: ogni tanto parlare da soli risulta esser pure terapeutico!
La verità è che parlo da sola quando non trovo le cose, e non cose in genere – perché se non trovo un paio di calzini non è che parlo da sola; parlo da sola solo quando non trovo cose nella mia micro-dispensa (lunga 160 cm x 70 cm di larghezza), uno sgabuzzino in pratica, e visto che non è Versailles, a perder cose in 1,12 mq si perde la testa, soprattutto perché per ovvie ragioni di spazio ci sta una scaffalatura unica in cui tutto viene sistematicamente disposto a mo’ di puzzle. Se salta un pezzo è la fine, potrebbero esplodere barattoli di pomodori pelati quasi fossero bombe a mano.
Il problema è che i bambini la usano per andarci a giocare a nascondino, insomma già è piccola, poi per intrufolarsi sotto lo scaffale mi spostano le cose e puntualmente trovo tutto sotto sopra, mi viene meno il gioco di incastri!. Quando succede, dapprima faccio esercizi di autocontrollo per non sgridarli (eccessivamente), respirazione del tipo pre-parto, cambio colore di carnagione, da Biancaneve divento la Sign.a Melanzana…dopo 5′ di training autogeno le mie pulsazioni ritornano nella norma (giuro, ho il braccialetto che misura la pressione di fianco alla farina di ceci!) e poi rimetto in ordine, e in quelle occasioni lì parlo…parlo da sola perché possono fare di tutto, ma non mettere a soqquadro il mio micro-mondo fatto di farine, spezie, pasta di Gragnano trafilata al bronzo, olio extra vergine d’oliva 100% italiano (un giorno Vi racconterò di Christian che a 3 anni giocava con una latta da 5 lt di Olio extra vergine Pugliese, sfiorai quasi l’infarto; adesso sarebbe troppo lungo da raccontare in questo post, magari il prossimo), e soprattutto fatto di bigliettini sui quali appunto ricette al volo nei momenti di ispirazione, che attacco con il washytape dietro la porta della dispensa speranzosa che arrivi un giorno in cui avrò un’ora di vuoto in agenda da poter dedicare alla trascrittura sul mio quaderno reliquia – reliquia perché me lo trascino dietro da più di 20 anni (ebbene sì, in piena età puberale invece di leggere il Cioè, copiavo le ricette della Zia Vincenza e me le tenevo da parte per il giorno in cui avrei potuto sperimentarle). Ve lo avevo detto che sono sempre stata una tipa sui generis.
Quel giorno cercai invano il bigliettino numero 105 (?!) con la ricetta della Torta alla Banana, ma non venne fuori.
Lo ritrovai 2 giorni dopo, nel cesto dei panni sporchi attaccato con il washitape a pois sulla maglietta intima di Christian. Di come sia arrivato lì non ne ho la benché minima idea, fatto sta che per fortuna recuperai il prezioso appunto prima che finisse in lavatrice.
90′ dopo, la Torta di Banane ai Mirtilli e Noci fece la fine che si meritava, altro che in lavatrice, un forno caldo a 180°C la stava aspettando a sportello aperto.
Alzata Torta Papillon di Pavonidea |
TORTA DI BANANE AI MIRTILLI E NOCI
INGREDIENTI per una teglia da cm 26 di diametro (io ho utilizzato questa in silicone di Pavoni con la forma di una calla):
3 Banane mature
100 gr di Burro fuso a temperatura ambiente
100 gr di Mirtilli freschi
40 gr di Gherigli di Noci
2 Uova
200 gr di Farina
120 gr di Zucchero
8 gr di Lievito vanigliato per dolci
Zucchero a velo.
TEMPI DI PREPARAZIONE:
Tempo di lavorazione 30’
Tempo di cottura 30’
Tempo di riposo 30′
PREPARAZIONE:
Riducete le banane in fette e poi schiacciatele con una forchetta ottenendo una purea.
Con le fruste elettriche lavorate il burro con lo zucchero sino a renderlo spumoso, aggiungete poi le uova e la purea di banana.
Setacciatevi sopra la farina con il lievito ed amalgamate al composto con una spatola a mano, con delicatezza inglobando aria.
Aggiungete solo alla fine i gherigli di noci ed i mirtilli, lasciandone qualcuno da parte per la decorazione finale.
Preriscaldate il forno a 180°C con modalità statica; se non utilizzate uno stampo di silicone come il mio Vi toccherà imburrarlo.
Travasate l’impasto nella teglia e cuocete per 30’.
Setacciatevi sopra la farina con il lievito ed amalgamate al composto con una spatola a mano, con delicatezza inglobando aria.
Aggiungete solo alla fine i gherigli di noci ed i mirtilli, lasciandone qualcuno da parte per la decorazione finale.
Preriscaldate il forno a 180°C con modalità statica; se non utilizzate uno stampo di silicone come il mio Vi toccherà imburrarlo.
Travasate l’impasto nella teglia e cuocete per 30’.
Sformate su di una gratella da pasticceria e lasciate freddare per almeno 30’ prima di affettare.
Quando fredda spolverate con zucchero a velo.
*Consiglio: Se volete enfatizzare ulteriormente il sapore di questa torta, aggiungete all’impasto una manciata di amaretti sbriciolati.
Al prossimo racconto commestibile.
A.