Non è Natale se non c’è lei , la cubaita o ghigghiulena come la chiamano i modicani. In ogni casa è un rito: dalla mondatura dei semi di sesamo alla lavorazione vera e propria che richiede, a casa mia, il contributo maschile, in quanto necessitano buoni muscoli per rimestare il tutto. I semi di sesamo vanno prima ripuliti dei corpi estranei, quindi lavati con l’apposito setaccio, infine messi ad asciugare al sole.
Gli ingredienti sono pochi e semplici: 1 kg di sesamo, 500 g di mandorle spellate, 750 g di zucchero, 750 g di miele ( io ho usato quello di satra, tipico degli iblei), buccia d’arancia grattugiata o a listarelle, cannella.
Si fanno sciogliere lo zucchero e il miele sul fuoco in una pentola d’alluminio.
Quando il tutto bolle versare a piccole manciate il sesamo con le mandorle mescolando in continuazione. Qui comincia il bello: è tutto un girare lentamente, lentamente fino a quando, prendendo una mandorla e spaccandola a metà, avrà assunto un bel colore ramato: ci siamo!
Prima di tirarla via dal fuoco aggiungere gli aromi, buccia d’arancia e cannella; preparare quindi una spianatoia leggermente inumidita.
Versare il composto sulla spianatoia cercando di dare una prima approssimativa livellata.
Aiutandovi con un mattarello, spianare l’impasto; potete farlo anche con un limone intero: gli olii essenziali della sua buccia si trasferiranno sul dolce conferendo profumo e lucentezza al dolce.
Tagliare quindi delle strisce prima che si raffreddi, altrimenti avrete bisogno del martello pneumatico.
Ricavate delle losanghe e fate completare il raffreddamento.
Ce n’è per tutti! Anche per i celiaci!