Partiamo quindi dal piatto che si può a pieno titolo definire catalano, ovvero la crema catalana: che molto confondono con la crème brûlée , ma che si differenzia dalla sua cugina d’oltralpe per la presenza del latte invece della panna, oltre che per la tecnica di cottura, visto che la catalana viene preparata su fornello, mentre la brûlée è cotta a bagnomaria in forno.Narrano le leggende che tale crema abbia origine dalla visita di un vescovo in un monastero, le cui monache decisero di onorare il porporato preparandogli un budino di uova e farina. Purtroppo, il dolce non si rassodò a sufficienza, e così una novizia pensò di cospargerlo di zucchero e di caramellarlo premendoci sopra la padella rovente. Il vescovo, vistosi servire un dolce che presumeva essere freddo, se ne servì una sacra cucchiaiata e se la mise in bocca senza avvedersi che, in realtà, l’oggetto era vicino alla temperatura di fusione del tungsteno: da qui, l’esclamazione di sorpresa “¡crema!”, ovvero, in catalano, “brucia!”Questo dolce un tempo veniva servito esclusivamente per la festa di San Giuseppe, e per questo motivo è noto anche come San Josep …
Marco Malvaldi, La famiglia Tortilla, 2014
Questo è un racconto di viaggio a Barcellona di Marco Malvaldi con la moglie Samantha e il figlio Leo. E’ un racconto che si snoda tra ristoranti, taperias e mercati per gustare e consigliare ai lettori la cucina catalana; descrivendo i vizi, virtù oltre la storia a cui è legato ogni piatto. La famiglia Tortilla fa parte di una collana di guide gastronomiche di alcune città, elaborate non da esperti del settore, bensì da scrittori. Come scrive l’autore “Lo scopo di questo libro, quindi, è di farmi venire appetito”.
E sì, l’appetito è caduto su questo dolce al cucchiaio catalano che adoro, legato in Catalogna alla festa di San Giuseppe conosciuto anche come Crema de San Josep, la Crema catalana. Mi sono ricordata che avevo segnata una ricetta proposta alcuni anni fa da Assunta. La ricetta è di un pasticciere catalano di Palmos, fu condivisa da Pietro Stramba-Badiale del newsgroup it.hobby.cucina e poi riprese negli anni da altri foodblogger.
Ingredienti:
per 6 coppette
1 litro di latte intero fresco
6 tuorli d’uovo
250 g di zucchero semolato (oppure 200 g di zuccero semolato e 50 g di zucchero di canna)
50 g di maizena
la buccia intera di un limone
1 stecca di cannella
Preparazione:
Si mette in un tegame sul fuoco il latte con la buccia di limone e la cannella, si porta ad ebollizione, si toglie dal fuoco e si lascia raffreddare, mescolando per evitare la formazione della pellicola in superficie. Una volta freddo si preleva una tazza circa di latte e si aggiunge la maizena.
Si montano i tuorli con 200 g di zucchero semolato, si aggiunge il latte raffreddato e si mette sul fornello a fuoco basso, girando con un cucchiaio di legno. Quando la crema inizia a rapprendersi si unisce a filo il latte con la maizena, si continua a mescolare fino a quando non si sarà ben addensata.
Si versa in coppette di coccio o di ceramica e si lascia raffreddare a temperatura ambiente, poi si mette in frigorifero per 2 ore circa. Al momento di servire si cosparge con lo zucchero (di canna) e si caramella.
Chi non ha l’apposito disco in ghisa ben rovente con il manico lungo chiamato “ferro per cremar”, o il cannello caramellizzatore, può mettere le coppette nella parte alta del forno ed accendere il grill alla massima potenza fino a quando lo zucchero si caramellizza, formando la crosticina.