Il cioccolato di Modica è il primo cioccolato ad essere protetto da una certificazione dell’Unione Europea. Finalmente è arrivato il bollino Igp: Indicazione Geografica Protetta, tre parole, per raccontare la relazione strettissima tra un prodotto artigianale e il nostro territorio dove lo si prepara da secoli.
Il disciplinare prevede che “deve essere a parallelepipedo rettangolare con i lati rastremati a tronco di piramide di peso non superiore a 100 gr, con la pasta di colore marrone con evidente granulosità per la presenza di cristalli di zucchero all’interno del prodotto”; il cioccolato di Modica non può essere paragonato a nessun altro tipo di cioccolato: noi lo chiamiamo al femminile ” a cioccolatta”, ma non è questo che lo caratterizza. Il nostro cioccolato non si scioglie in bocca morbidamente, bensì si sfalda tra i denti, mentre il palato rimane avvolto dall’aroma del cacao e sorpreso dalla presenza di tanti granellini di zucchero. Quando lo si addenta si nota la sua rusticità; la sua consistenza sembra quasi di marmo, per la brillantezza dei cristalli zuccherini. Fu introdotto nella tradizione dolciaria modicana nel XVI secolo dagli spagnoli i quali, a loro volta, lo avevano conosciuto dagli Atzechi. Anticamente erano le famiglie nobili che lo preparavano in casa in occasione delle festività. Ancora oggi quasi ogni famiglia di Modica lo prepara , mettendolo nelle apposite forme di latta, “i lanni”, e aromatizzandolo con cannella, vaniglia, peperoncino….. La lavorazione è semplice e dato che avviene quasi a freddo (massimo 40°), mantiene inalterate le caratteristiche organolettiche della massa di cacao.
Quando lo zucchero si sarà incorporato, aggiungere l’aroma scelto.
Io oggi metto cannella del Madagascar. Togliere dal fuoco.
Quando le forme saranno ben fredde e solidificate, incartate il cioccolato. Provatelo: sarà un’esperienza sensoriale che non ha eguali nelle vostre incursioni nel mondo del cioccolato!