Cheesecake allo yogurt e fragole e viaggio nel villaggio di Belle

Siete mai stati nel paese delle fate dove ogni magia è possibile?
Certo sulle ali della fantasia tutto è possibile, ma quando questa incontra la realtà, sembra davvero di vivere un sogno da cui non ci si vorrebbe più svegliare.
Due mesi fa è uscito nelle sale cinematografiche il film con la bravissima Emma Watson “Beauty and The Beast”.
La Bella e la Bestia è da sempre il mio cartone animato preferito, una storia tanto incantata quanto vera, che nasconde nella sua spontaneità e semplicità, i segreti della cosa più bella, immensa e complicata che la vita ci riserva, l’amore vero.
Bene, filosofia e significati a parte, quel film ha fatto rinascere in me quella voglia di tornare per un attimo bambina e catapultarmi in un piccolo borgo da favola come quello di Belle.
Quale occasione migliore delle vacanze di Pasqua per scoprire insieme ai miei genitori un posto magico come l’Alsazia e condividere di nuovo insieme l’esperienza di un bel viaggio e la quotidianità della famiglia anche se purtroppo, causa esami universitari, mancava all’appello la mia sorellina)?
Venerdì 14 aprile, con gli occhi ancora pieni di sonno, siamo partiti alla volta di Lucerna, la bellissima e caratteristica cittadina svizzera lungo il Lago dei quattro cantoni, che, come ci siamo resi conto sulla via del ritorno, è un mare che si estende tra le pittoresche e solenni cime alpine.
Panini al sacco, vista lago, panchina e piccioni, e poi zaino in spalla (io e la mamma solo borsa :P) per iniziare il tour della città.
Vistando chiese, vicoli, parchi, il lungolago con pausa gelato immenso, e il celebre ponte di legno, il pomeriggio è passato in fretta e noi avevamo ancora due ore di auto per giungere a Colmar, in Alsazia, dove ci aspettava l’appartamento che avevamo affittato per due notti.
I favolosi scorci della verdeggiante e rigogliosa campagna svizzera si susseguivano oltre il finestrino  della nostra auto che sfrecciava lungo l’autostrada; i masi, le cascine, le mandrie di mucche e caprette al pascolo sembravano salutare i viaggiatori, imperturbabili nella loro bucolica vallata che nonostante costeggiasse la strada principale trafficata di vetture e camion, sembrava isolata in una bolla di vetro.
Arrivammo a Colmar per cena e dopo le comiche nell’appartamento a causa di un apparente letto in meno che alla fine si è rivelato essere un divano letto in cui per riuscire a starci per intero dovevo dormire in diagonale, ci siamo diretti in una delle brasserie del centro contemplando le tipiche casette e i vicoli di una ridente cittadina decorata per la Pasqua.
A cena degustazione di piatti tipici! 
Per papà la ricca choucroute, ossia un piatto di crauti, patate e almeno cinque tipi di salsicce e carni di maiale affumicate…per stare leggeri insomma!
Io e la mamma abbiamo optato invece per qualcosa di più soft ma altrettanto tipico, la Tarte Flambèe che gli alsaziani chiamano anche pizza…no, tranquilli, gli abbiamo solo prestato il termine perchè una pasta brisèe con sopra della panna acida, dadini di pancetta, cipolle marinate e formaggio, per quanto gustosa, non può assolutamentissimamente reggere il confronto con la nostra insuperabile pizza!
Soddisfatti e a pancia piena siamo tornati a casa per riposarci in vista del tour della Route des Vins d’Alsace e dei suoi pittoreschi borghi.
Malgrado un risveglio sotto un cielo grigio e nuvoloso che minacciava pioggia, una mattina francese non può che iniziare con un burrosissimo croissant o con un goloso pain au chocolat che hanno ben compensato un brodoso e insipido caffè au lait perchè, diciamocelo, all’estero, salvo le goloserie di Starbucks, cappuccini e caffè non li sanno proprio fare.
Però siamo riusciti a fare un egregio rifornimento di energie per iniziare il tour alla luce del giorno di Colmar.
Case colorate e con i tipici intrecci in legno alsaziani sembravano aver preso vita dalla pennellata di un allegro pittore, balconi e finestre decorate con uova colorate, coniglietti di paglia, cuori di legno, paglia o rami di pino, nastri di tutti i colori…era primavera anche se il clima e il cielo erano quelli tipici del nostro autunno.
Mentre la città si risvegliava, i vicoli si riempivano del profumo di croissant, torte e baguette appena sfornati; le vetrine delle numerose patisserie e boulangerie si popolavano di brioche, tarte au pomme,  torte di frutta e dolci di ricotta, conigli di cioccolata, macarons e il tipico Kouglof di Colmar.
Era una gioia per il palato, per gli occhi…e anche per il naso!
Il pomeriggio lo abbiamo passato curiosando tra i borghi della Via dei vini. 
La piccola Eguisheim e il suo castello, le due bomboniere Kaysersberg e Riquewhir dove Cesare Cremonini ha anche girato il video di “Maggese”, la più grande e pittoresca Ribeauvillè, ognuna uguale ma diversa dalle altre perchè ogni vicolo, ogni casa, ogni port, ogni torre è un’emozione che resta nel cuore.
Dato che anche il gusto e non solo la vista va soddisfatto, soprattutto per chi si intende di vino, non fermarsi in una delle numerose cantine per sorseggiare e acquistare almeno una bottiglia di Gewurztraminer, Sylvaner, Riesling o Pinot gris, frutto delle pregiate distese di viti d’Alsazia. 
E infatti papà è stato contento di portarsi a casa una decina di bottiglie da centellinare nel corso degli anni.
Conoscendo la sua passione oltre che quella della mamma per i villaggi pittoreschi e rustici, sapevo che avrebbero gradito questo viaggio, e non mi sono sbagliata. 

La domenica di Pasqua, dopo un ultima visita a Colmar e alla sia Petit Venice, abbiamo fatto rotta verso il lago Titisee in Germania per poi fare una tirata di quasi cinque ore fino a casa grazie a un formidabile e, aggiungerei instancabile, pilota.
Abbiamo cenato con mia sorella, salutato i nonni e dopocena ho visto il mio ragazzo che mi sarebbe piaciuto avere lì con noi durante questo stupendo viaggio.
La marmellata di Framboise l’ha gradita molto e ha promesso che la userà per prepararmi le sue mitiche crepes!
Io nel frattempo mi sono dilettata con un altro dolce, uno dei suoi preferiti visto che ieri ha compiuto gli anni.

Cheesecake alle fragole e yogurt!
Non sarà speciale come quello della sua mamma ma direi che non me la sono cavata male, e poi anche la nonna, reduce da un intervento dal dentista, ha potuto mangiarlo.
Era da parecchio tempo che non preparavo un cheesecake, a casa in genere avanza sempre e permea nel frigorifero per almeno tre giorni, però avevo davvero voglia di qualcosa di cremoso e fresco, primaverile e colorato da dedicare a qualcuno, e non potevo trovare dolce e occasione migliore.

Ho usato la stessa ricetta del Cheesecake estivo dell’anno scorso, ma questa volta, vista la stagione, ho optato per le fragole.
Anche fare la foto e usare la fantasia per creare un contesto un pò da fiaba è stato divertente, ma sopratutto preparala pensando a una persona a cui tengo con tutta me stessa e vedere il viso un pò provato della mia super nonna ora in netta ripresa, compiaciuto per la cremosità e la bontà del dolce, sono stati gli ingredienti per il successo di questa favola di cheesecake che sa di amore e profuma di primavera.

Ingredienti (per una tortiera di 22 cm di diamento)
Per la base
  • 230 g di biscotti Digestive
  • 100 g di burro
Per la crema

  • 370 g di ricotta
  • 170 g di yogurt greco alla fragola
  • 250 g di yogurt alla fragola
  • 200 g di panna da montare
  • 100 g di zucchero 
  • 4 fogli (8 g) di colla di pesce (gelatina in fogli)
  • 40 g di latte
  • 500 g di fragole
Preparazione
Iniziamo a preparare la base: fate fondere il burro e sbriciolate i biscotti riducendoli a farina. 
Amalgamate bene burro e biscotti e distribuite omogeneamente il composto sul fondo (foderato di carta da forno) di uno stampo a cerniera, livellando la superficie aiutandovi con il dorso di un cucchiaio.
Lavate e asciugate una decina di fragole e tagliatele sottilmente per il lungo. 
Disponetele in verticale con la punta rivolta verso l’alto, sul fondo biscottato lungo tutta la circonferenza della base del dolce. 
Lasciate riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.
Intanto mescolate la ricotta con lo yogurt e lo zucchero (io l’ho passato nel mixer per qualche minuto per avere un composto cremoso e senza grumi).
Montate la panna e aggiungetela alla crema di yogurt e ricotta mescolando delicatamente dal basso verso l’alto.
Dopo aver tenuto i fogli di gelatina in ammollo nell’acqua fredda per almeno 15 minuti, strizzateli bene e fateli sciogliere nel latte che intanto avrete fatto intiepidire.
Quindi aggiungete la colla di pesce e il latte alla crema di yogurt, panna e ricotta e mescolate bene il tutto.
Versate il ripieno sul fondo biscottato con sopra la frutta e livellate bene la superficie del cheesecake.
 Lasciate riposare il dolce in frigorifero per tutta la notte e quando è il momento di servire decorate con le fragole precedentemente lavate e asciugate.

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