Oggi il Calendario del Cibo Italiano festeggia la caponata di melanzane, un piatto tipico della cucina siciliana che pare risalga al 18 esimo secolo, che presenta innumerevoli varianti.
L’ambasciatrice di questo favoloso e poliedrico piatto è Giuliana Fabris.
Il piatto è composto da melanzane fritte, condite con salsa di pomodoro o pomodori maturi associati a sedano olive e capperi, il tutto doverosamente in agrodolce; le varianti sono numerose, in pratica ogni città della regione ne presenta un tipo diverso.
Ad Agrigento vengono aggiunti peperoni arramascati, a Trapani le mandorle tostate, a Catania peperoni gialli e rossi, ma in qualche famiglia si preferisce l’aggiunta di patate, aglio e basilico.
Molto particolare è anche la caponata di Bivona, piccolo paese dell’Agrigentino, che aggiunge il suo prodotto di punta, la pesca, oltre a pere ben mature.
Viene spesso servito come antipasto associato ad un buon pane casereccio tostato, ma anche cone contorno o addirittura come piatto unico.
Personalmente ho aggiunto il pesce spada, un altro ingrediente tipico di quest’isola, in modo da renderlo nutrizionalmente completo e poterlo servire come portata principale.
L’aggiunta del pesce è spesso utilizzata nei ristoranti siciliani e richiama un’ antica versione del gastronomo ottocentesco Ippolito Cavalcanti, in cui assieme a verdure condite con pane biscottato bagnato con aceto e zucchero si poteva trovare il pesce cappone o lampuga.
Sono stati i ceti poveri, legati alla coltivazione del terreno, a sostituire il pesce con le svariate verdure e in particolare le melanzane.
Le fonti utilizzate per realizzare il piatto e aggiungere qualche informazione curiosa sono state tratte da qui, qui e qui.
Gustatevi ora la ricetta!
Ingredienti per 4 persone
3 melanzane (800g)
400g di pesce spada
40g uvetta sultanina
6-8 olive verdi
2 cucchiai di capperi salati
300g di passata di pomodoro
5 canne di sedano bianco
150ml di aceto di vino bianco
1 cucchiaio colmo di zucchero
sale
olio di arachide
olio evo
Lavare le melanzane e privarle del picciolo, tagliare poi a cubetti di circa 1-1,5cm per lato, metterle in uno scolapasta e cospargere con sale, lasciare agire per circa 30 minuti, in modo che rilascino la loro acqua di vegetazione.
Sciacquali velocemente ed asciugarli con carta assorbente.
Scaldare in una padella a bordi alti abbondante olio di arachide e friggere i cubetti fino a doratura, scolarli e passarli su carta, in modo che perdano l’unto in eccesso.
Nello stesso olio friggere il pesce spada, dopo averlo tagliato a cubotti (stesse dimensioni delle melanzane), attenzione alla cottura, cuoce velocemente, un paio di minuti potrebbero essere sufficienti.
Scolarlo su carta assorbente.
Pulire il sedano e lavarlo, tagliare a rondelle, lavare con cura l’uvetta sultaninae poi lascarla in ammollo in acqua pulita per circa 30 minuti.
In un tegame scaldare olio evo (3-4 cucchiai) unire la cipolla affettata grossolanamente, e farla imbiondire a fuoco basso, unire il sedano e la passata di pomodoro.
Dopo circa 10 minuti aggiungere le olive, i capperi dissalati e l’uvetta. Aggiustare di sale e zucchero, sfumare con l’aceto, continuare la cottura per altri 15-20 minuti.
A cottura quasi ultimata unire le melanzane fritte e il pesce spada, spegnere i fuoco e lasciarlo intiepidire o anche raffreddare prima di servire.
L’ideale sarebbe prepararlo almeno 6-7 ore prima di servirlo in modo che i sapori si amalgamino.