La tavola è un luogo di incontro
un terreno di raccolta
una fonte di sostentamento e nutrimento
è festività, sicurezza, e soddisfazione.
Una persona che cucina
è una persona che dà.
Anche il cibo più semplice
è un regalo
(L. Colwin)
Un tempo c’era l’abitudine del pranzo della domenica dai nonni o dagli zii, un momento settimanale in cui le famiglie si riunivano, raccontavano gli accadimenti della settimana, i bambini giocavano e i nonni si sentivano meno soli. Il mondo si è evoluto (non sono sempre convinta in meglio), le famiglie si sono evolute, si sono allargate per un verso e ristrette per un altro, si sono allontanate, ma soprattutto sono cambiate le loro abitudini e con esse il pranzo della domenica. Ma anche laddove non esista più il rito del “tutti insieme” rimane pur sempre, a parer mio, anche in due, un momento particolare della nostra settimana di cui godere in relax. Il pranzo della domenica è diventato una filosofia di vita. La voglia di scrollarsi di dosso i ritmi forsennati e spesso innaturali del quotidiano, l’esigenza di riconquistare tempi lenti, di assaporare il momento oltre che il cibo, per rendersi conto che l’esistenza non è soltanto una lotta continua con il tempo che corre incessante. Pietanze preparate con amore da gustare e non cibo da consumare in fretta, magari in solitudine, con l’ansia dell’impegno successivo. Gratificare il palato, godere delle chiacchiere dei commensali, televisione spenta, smartphone lontani… una mezz’ora di pura beatitudine, e cosa c’è di più adatto al pranzo della domenica se non un arrosto a lenta cottura, cucinato con amore sorseggiando del buon vino ?
Ingredienti
Kg 1,5 di girello di vitello
30ml di olio evo
30gr di burro
1 scalogno
250 gr. di castagne bollite
8-9 prugne secche
sale
1 bicchiere e 1/2 di vino rosso
alloro
10 ml di latte
Procedimento
Prendete una pentola abbastanza capiente, versate l’olio e il burro, non appena saranno caldi aggiungete il pezzo di carne precedentemente salato e lo scalogno tritato, fate cuocere a fuoco vivace, girando l’arrosto su tutti i lati in modo che sia ben rosolato da tutte le parti. Aggiungete 1/2 bicchiere di vino rosso corposo e lasciate evaporare. Non appena sarà sfumato, unite le castagne, le prugne divise a metà, l’alloro e il restante vino. Coprite e lasciate cuocere a fuoco medio-basso per 45 minuti circa. Tenete pronto del brodo vegetale caldo, nel caso si asciugasse e servisse da aggiungere all’arrosto per il proseguo della cottura. Per verificare la cottura dell’arrosto il metodo più semplice è quello di infilzare la carne con uno stuzzicadenti lungo, se perderà un liquido trasparente vuol dire che la carne è cotta al punto giusto, se dovesse uscire del liquido rosa vuol dire che bisognerà proseguire la cottura. (Nel caso non fuoriuscisse alcun liquido significa che la carne è stata cotta troppo a lungo). A cottura ultimata, estraete il pezzo di arrosto dalla pentola ed avvolgetelo immediatamente in carta stagnola per tenerlo al caldo e fare in modo che il calore si distribuisca bene anche all’interno. Nel frattempo, dopo aver eliminato le foglie di alloro, trasferire solo parte del fondo di cottura in un mixer con il latte e frullate. A questo punto rimettere la salsa frullata nella pentola con il resto del fondo di cottura e mescolate. (cercate di salvare le castagne che sono rimaste più intere per guarnire). Tagliate l’arrosto a fette, salsatelo e servitelo accompagnato da un buon rosso. Potete conservare l’arrosto e la salsa in frigorifero per un paio di giorni, in un contenitore ben chiuso, basterà scaldarlo al momento dell’utilizzo.
Buon appetito!
Buon appetito!
Buona vita
e alla prossima ricetta!