Al Giardino dell’Orco sul lago d’Averno, tra olio extravergine, prodotti della terra e montanare

PicMonkey CollageSulla sponda sinistra del lago d’Averno, considerato  nella mitologia greca prima e romana poi  la porta degli inferi, tra la natura ancora intatta,  sorge l’azienda agricola “Il Giardino dell’Orco”, il cui nome deriva dalla mela annurca,  la “Mala Orcula” cara anche a Plinio il Vecchio.
Un’ambiente piacevole e rilassante, dove la libertà dai ritmi urbani è il primo desiderio (realizzabile) che  prende appena vi si giunge. DSC_4365Al Giardino dell’orco dove l’ambiente,  la terra e i suoi frutti sono protagonisti  e coi consigli di Ernesto, Margherita e Luigi (e dove tra l’altro, nell’ambito di un progetto multifunzionale con scuole, famiglie e gruppi,  è anche possibile prendere in gestione un orto e coltivarlo prendendone poi i prodotti),  si possono  organizzare tra le altre attività, feste di compleanno e matrimoni “verdi”, attività scolastiche o pic nic, è stata presentata alla stampa l’azienda pugliese  Aziende Agricole Di Martino, produttrice di olio extravergine di oliva a marchio “Schinosa Trani”.

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L’azienda ha natali storici,  risalenti al  1647,     ed è costituita da un’azienda cerealicola e una olivicola. Quest’ultima di 176 ettari, è coltivata con uliveti  per buona parte  Dop “Terra di Bari” , con  olive della cultivar coratina a cui si sono aggiunte cultivar Peranzana, Nocellara e Bella di Spagna.
Per avere il totale controllo delle attività produttive, dalla coltivazione alla produzione, l’azienda ha un proprio frantoio, in cui le olive vengono molite entro le 12 ore dalla raccolta che avviene al momento giusto di maturazione delle olive, l’olio ottenuto stoccato nei silos di acciaio fino all’imbottigliamento.

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Durante la degustazione degli oli, guidata da Laura Gambacorta e dalla titolare dell’azienda Maria Francesca Di Martino, anche i meno esperti in materia, hanno avuto modo di capire le differenze dei tre oli, apprezzando colore,   profumi verdi o fruttati, e aromi piccanti o delicati  che si sono sprigionati dopo aver opportunamente scaldato e “strippato” i campioni.

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Gli stessi oli sono stato poi usati sia per friggere montanare e calzoncini che per condire le pizze classiche, tutte proposte di Ciro Coccia, della Pizzeria la Dea Bendata di Pozzuoli, lui stesso concessionario (come altri ristoratori) di un orto del giardino, da cui attinge erbe e verdure per le sue pizze, comprese quelle preparate per la giornata.

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I fritti, con la varietà Nocellara, sono risultati asciutti e croccanti, a riconferma che l’olio extravergine resta il migliore (anche se non molto economico) grasso allo scopo, avendo un’alto punto di fumo, non sviluppando sostanze tossiche, e non avendo sapore invasivo sul cibo fritto.
ll menu proposto con le pizze di Ciro  stato il seguente:
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Montanarina con corbarino Rare Bontà
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Calzoncini fritti con taleggio e fariniello (Chenopodium album   un’ erba spontanea considerata infestante, ma di ottimo impiego in cucina, ) dell’orto de La Dea bendata.
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Scugnizzi con pomodori di Sorrento, olio e saleDSC_4449Pizza bianca con zucchine e melanzane al vaporeDSC_4465Margherita Dop con pomodoro San Marzano e mozzarella di bufala
sorpresa finale, pizza con uovo fresco (dalle galline dell’orto)

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In abbinamento:

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Verbum e Gaudens San Biagio

Oli impiegati:
Nocellara per frittura
Peranzana su pizza bianca
Coratina su Margherita

Il Giardino dell’Orco
Via Lago Averno Lato Destro, 9,
80078 Pozzuoli NA

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