Un appuntamento con il gusto, informale, gioioso e aperto a tutti, organizzato dalla Comunità Slow Food Nocciola Misto Chiavari Valli del Tigullio per omaggiarre un Presidio Slow Food tutto ligure e le eccellenze dell’entroterra.
Il giorno da segnare in agenda è domenica 3 ottobre, l’ora le 12.30, il luogo, il piazzale della chiesa di Vignolo (frazione di Mezzanego), dedicata a San Michele Arcangelo.
Il menu che attenderà i partecipanti sarà, ovviamente, legato alla più genuina tradizione locale. Dai tipici testaieu ai corzetti conditi con burro, salvia e granella di nocciole (Misto Chiavari e Valli del Tigullio, of course!), dall’asado al dolce.
Troverete tutte le informazioni relative alla manifestazione e alle modalità di prenotazione, sulla pagina Facebook dell’evento.
(photo credit, Slow Food Liguria)
Tra gli obiettivi dei membri della Comunità, ci sono la condivisione di valori, esperienze ed informazioni, nonché la valorizzazione del territorio anche dal punto di vista sociale. E proprio attraverso un evento come quello di domenica prossima e quelli che verranno, che viene promossa nella maniera migliore la divulgazione delle tradizioni e delle conoscenze tipiche della Nocciola Misto Chiavari.
La Comunità Slow Food per la Valorizzazione della Nocciola Misto Chiavari e Valli del Tigullio è nata il 19 ottobre 2020, grazie all’impegno dei comuni del territorio.
La Nocciola delle Valli del Tigullio, a rewind
Le varietà locali (Dall’Orto, Del Rosso, Tapparona, Bianchetta, Longhetta e Sarveghetta) sono il prodotto di una accurata selezione effettuata nelle valli Graveglia, Sturla, Fontanabuona del Tigullio. I particolari noccioleti terrazzati e scoscesi sono testimoni di un’attività antica e difficile.
Da alcuni documenti dell’archivio notarile chiavarese redatti tra la prima metà e la fine del XV secolo e relativi alla compravendita di terreni a noccioleto, si può dedurre che che la coltura del nocciolo risalga al tardo Medioevo. Il catasto della Repubblica di Genova riporta, nel XVII secolo, terreni coltivati a noccioleto.
A Chiavari, nel 1853, in occasione del Congresso Agrario, viene pubblicato un opuscolo che definisce la coltura del nocciolo nel Comune di Mezzanego, e in parte di San Colombano, “l’attività più proficua ed utile della provincia“.
L’attività raggiunge la sua massima espansione durante la metà degli anni Cinquanta del secolo scorso. A partire dalla fine degli anni Settanta subisce una battuta di arresto, soprattutto a causa dello spopolamento delle campagne della zona e all’avvento sul mercato di prodotti di altri paesi con manodopera a costi più bassi.
(fonte: Slow Food.it/Liguria)